Cultura

Il Canto della Sibilla: conferenza
al Museo Diotti martedì

Nell’ambito della mostra “Apocallisse con figure”, martedì 17 giugno, alle 21, presso il Museo Diotti è in programma la conferenza “Il segno del Giudizio. La tradizione medievale del Canto della Sibilla”. L’incontro, scandito dall’intervento del relatore Vittorio Rizzi, verterà su una tradizione musicale che si è conservata sino ai giorni nostri a Maiorca, Alghero e in alcune chiese della Catalogna: il Canto della Sibilla (in catalano: Cant de la Sibilla).

Nato in età medievale e diffuso sino al XVI secolo il canto utilizza un testo, originariamente trasmesso in lingua greca e attestato per la prima volta in un’orazione dell’imperatore Costantino, nel quale la Sibilla Eritrea preannuncia la Seconda Venuta di Cristo quale Giudice universale. La versione latina, citata da Sant’Agostino nella Città di Dio e poi in un Sermo de symbolo del vescovo di Cartagine Quodvultdeus, fu la base per l’esecuzione del canto sibillino durante il Mattutino di Natale in Francia, Italia, Castiglia e soprattutto in Catalogna, a partire almeno dal X secolo. Nel XIII secolo, il canto sibillino fu celebrato anche in volgare in Francia, Provenza, Catalogna e nelle Isole Baleari.

Il Canto della Sibilla, messo in relazione col dramma liturgico medievale Ordo prophetarum (La processione dei profeti) e con testimonianze pittoriche e scultoree tra XII e XVI secolo, verrà presentato in tre versioni: quella latina, più antica, “Iudicii signum tellus sudore madescet” (“Come segno del Giudizio la terra si bagnerà di sudore”), quella provenzale, “Al jorn del judici parrà qui aurà fach servici” (“Il giorno del Giudizio si vedrà chi avrà fatto servizio”), e quella catalana, “Al jorn del Judici parrà qui haurà fet servici”. L’appuntamento, aperto a tutta la cittadinanza, è ad ingresso libero.

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