San Giovanni esce da Dedalo 2000
Genitori e sindaci: "Prima parliamone"
I sindaci di Solarolo Rainerio, Cingia de’ Botti, Casteldidone, Motta Baluffi, San Martino del Lago, Gussola, Torricella del Pizzo: basta questo dato per evidenziare come il problema sia sentito a livello territoriale. E basterebbe la presenza dei genitori che, sabato mattina in palestra a Solarolo Rainerio, hanno avuto una prima occasione di confronto sul tema che fa tremare il futuro dell’Istituto Comprensivo Dedalo 2000, ossia l’uscita di San Giovanni in Croce, che vuole unirsi (dal 2026-2027) all’Istituto Comprensivo Sacchi di Piadena Drizzona.
Nella lettera che Pierguido Asinari, sindaco di San Giovanni, ha protocollato, si parla di un passato e un presente comuni con Piadena Drizzona, a cominciare – a livello di scuola – dalla figura chiave del Maestro Mario Lodi, originario del Vho ma che iniziò a insegnare proprio alla elementare di San Giovanni. Lo stesso Asinari, che non nega alcune visioni differenti rispetto alla dirigenza di Dedalo, assicura che l’uscita di San Giovanni dall’Istituto Comprensivo non farebbe venire meno la soglia utile di 600 studenti (si resterebbe sopra quota 700 anche sottraendo gli iscritti di San Giovanni) e dunque non decadrebbe l’autonomia scolastica.
Gussola, sede di Dedalo 2000, ha dato canto suo spedito alla Provincia di Cremona una richiesta di sospensione del recesso di San Giovanni e di apertura di un tavolo territoriale, firmata da nove sindaci, “perché non se ne faccia solo una questione di numeri ma di territorio, proprio in questa fase in cui si parla e si discute dell’area omogenea casalasca”. Peraltro proprio in Provincia un primo confronto c’è già stato proprio venerdì. L’intenzione è di tenere calda la questione, provando a bloccare l’uscita di San Giovanni.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)