Stella Varotti mamma sprint:
rivince gli Italiani dopo 15 anni

Stella Varotti torna a conquistare il titolo italiano dopo 15 anni dal suo primo successo sulla distanza Sprint del 2010. Un lungo periodo in cui ha affrontato sfide personali importanti, tra laurea in Ingegneria, matrimonio, una famiglia con due figli e pausa agonistica, ma la portacolori dell’Eridano Adventure A.S.D. ha dimostrato grande determinazione e dedizione, tornando a brillare con una prova di spessore.
La gara femminile si è chiusa con la vittoria della Varotti in 1h57’13”, seguita dalla russa Anastasia Trifilenkova (A.S.D. Polisportiva Punto Nord), seconda in 2h04’10” (+6’57”), e da Milena Cipriani (Panda Orienteering Valsugana A.S.D.), terza con 2h10’26”. Quarta la lombarda Chiara Magni, che non ha imbroccato la giornata, ma comunque bronzo italiano: la sfida si è concentrata soprattutto tra Varotti e Trifilenkova, con la sabbionetana capace di gestire meglio ritmo e pressione agonistica, rimanendo concentrata nella calura dei vigneti più famosi dell’alta Italia.
«È stata una gara dura – racconta la vincitrice Stella Varotti – sono davvero felice di essere tornata al successo dopo così tanti anni, conquistando il mio secondo Titolo italiano. La prova long è la distanza regina e più significativa per la tenacia che richiede, una concentrazione sotto sforzo sino alla fine nel leggere la mappa e non commettere quegli errori di navigazione o in zona punto che possono compromettere tutto sino all’ultimo. Mi sto allenando molto intensamente e il periodo caldo non aiuta: per arrivare in forma, ho partecipato a una tre giorni di gare tra Svizzera e Francia, confrontandomi con atlete di alto livello. Ho preso qualche batosta, ma ho recepito parziali di gara positivi che sono stati stimoli fondamentali per il mio pronto riscatto al Titolo di Valdobbiadene. Peccato per l’assenza della grande favorita Pecorari, ma vincere è sempre una grande soddisfazione.»
Campionati Mondiali di Mountain Bike Orienteering di agosto in Polonia. Un’opportunità che arriva dopo una lunga pausa dalla Maglia Azzurra
«In realtà a parte i periodi della maternità non ci sono mai state pause agonistiche, ho sempre fatto garette di MTB pura per il Viadana Bike e Trail di corsa; diciamo che non c’erano le opportunità che si sono finalmente aperte oggi con il cambio di ritmo al Vertice di una Federazione più attenta alle diversità di genere, con un occhio più inclusivo e bilanciato. Fare agonismo di alto livello in sinergia coi ritmi lavorativi e familiari non è semplicissimo, soprattutto quando hai qualche filtro di troppo, ma se hai motivazioni oneste riesci a far convivere il tutto. O almeno ci proviamo.»
Quindi è come se fosse iniziata una nuova Stagione. Ma quanto incide la maternità sulle prestazioni?
«Dal punto di vista della preparazione c’è meno tempo e cerco di ritagliarlo dal lavoro, mantenendo invece i piedi per terra coi bimbi, che crescono vedendomi impegnata, ma a cui non vogliamo togliere attenzioni. Diciamo che l’essere mamma, se torni a garantirti una forma dignitosa con qualche sacrificio, poi è un plusvalore significativo: senti di avere una visione e una preparazione mentale completamente differente, più smaliziata che ti da sicurezze che prima non avevi, in ogni campo; e questo può fare la differenza, soprattutto in uno sport come l’Orienteering in cui l’80% della prestazione è mentale.»
Quali sono i passaggi di avvicinamento all’appuntamento Iridato e quali gli obiettivi
«La MTB-Orienteering non ha momenti fitti di confronto agonistico nel calendario italiano. Da junior ero cresciuta grazie ai Campi di allenamento continuativi. Allora partivamo dalla preparazione invernale mettendoci a confronto con gli atleti élite più evoluti, che ci trasferirono esperienze e strategie. Oggi gli Élite giustamente per tenere il passo dei migliori interpreti mondiali devono affrontare trasferte all’estero: quindi abbiamo messo in agenda ai primi di luglio questa “5 Giorni in Rep Ceca” a Plzen, che negli ultimi anni fa un po’ da punto di riferimento del Movimento internazionale. Servirà da confronto diretto per riassaporare l’Azzurro della Maglia, che è sempre un’emozione oltre che un onore.
Le donne italiane hanno come punta di diamante la friulana Iris Pecorari, già iridata junior, che da quest’anno è passata nella massima categoria. Io e la lombarda Chiara Magni (quest’anno Campionessa Italiana distanza Sprint ndr) è evidente che dovremo puntare a fare una prova di staffetta pulita.
L’Orienteering è una disciplina di situazione con una serie infinita di variabili, in più nella vostra disciplina c’è pure la componente meccanica.
«Non si smette mai di affinare il senso di orientamento. Lavoriamo su diverse strategie per reagire alle incertezze inevitabili che ti si creano con le variabili. Cerchiamo di velocizzare e perfezionare l’analisi di ciò che sta accadendo e ciò che ci circonda: è questo il piano su cui migliorare il focus, costruendo la reazione ad un eventuale “errore” dietro l’angolo.
Per fortuna tutte sbagliano un pochino. Dovremo essere sempre “presenti” con la testa e concentrate al massimo. Conosciamo bene i nostri limiti, sui quali possiamo ancora lavorare molto, ma puntare in alto resta un sogno. E per me, da mamma, può valere doppio. Anzi triplo.»
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