Lettera aperta al Direttore
Generale di Asst Cremona
Buongiorno dottor Belleri, premetto che non ci conosciamo di persona, ma come cittadino casalasco seguo con molta attenzione tutte le vicende che interessano il nostro Ospedale Oglio-Po di Casalmaggiore. L’ho fatto, in verità, da molti anni a questa parte con ruoli e situazioni diverse tra loro.
Oggi mi vorrei soffermare sulla situazione più tipica: quella del paziente. Di recente ho subìto un intervento chirurgico. Per fortuna niente di grave, ma ho potuto apprezzare l’organizzazione, la premura, la gentilezza e la professionalità di tutto il personale, medico, infermieristico, assistenziale e ausiliario per la pulizia dei reparti. Dopo la visita col chirurgo, svolta con tempistiche accettabili, un prericovero rapido e una successiva chiamata per l’intervento nel giro di tre settimane. La mattina dell’intervento eravamo almeno sei pazienti in programma. Interventi all’addome, ernie, ortopedici. Tutto filato liscio: due giorni dopo a casa. Quindi, tutto molto bene. Colgo anzi questa occasione per ringraziare tutti, lei compreso.
Nelle settimane precedenti, almeno tre persone di mia stretta conoscenza avevano seguito lo stesso iter con gli stessi risultati. Due di queste persone erano state operate al seno dal dottor Robert Sabag, con gli stessi risultati di cui sopra.
E qui arriviamo al punto dolente: da alcune settimane circolavano voci di una possibile dismissione e spostamento del reparto di senologia da Casalmaggiore a Cremona, per una questione di numeri, medie, statistiche. Pratiche utili a livello gestionale, ma che mi pare non abbiano mai curato o salvato la vita a una persona; Trilussa la definiva “quella cosa per cui se uno mangia un pollo e uno digiuna, in media hanno mangiato mezzo pollo a testa“.
Ingenuamente ho pensato: funziona così bene, perché mai dovrebbero spostarlo? Purtroppo oggi queste voci, sempre più insistenti, sembrano trovare conferma nell’articolo/denuncia del Coordinamento dei cittadini/e per l’Ospedale Oglio Po. Ecco il motivo per cui ho pensato di non accodarmi a questa decisa protesta, che condivido in toto, ma bensì, di rivolgermi direttamente a lei, Direttore Generale, per avere conferme, smentite, puntualizzazioni o altro sulla vicenda.
Vede dottor Belleri, è comprensibile che, provenendo da lidi lontani, non sia tenuto a conoscere la storia del nostro territorio. Se così fosse, mi permetta, sarebbe una lacuna da colmare velocemente, anche perché non potrebbe mai costituire una giustificazione ai nostri occhi per una simile operazione di indebolimento del nostro ospedale.
Noi abbiamo già subìto la soppressione del punto nascite, seguita da un lungo elenco di promesse mai mantenute per supplire a questa “ferita“ per le partorienti del nostro territorio. Due nostre concittadine, negli scorsi anni, hanno partorito “sulla via di Cremona“.
Da poco è stata spostata a Cremona la commissione per il riconoscimento dell’invalidità (L.104/92), che ha sospeso gli appuntamenti presso l’Oglio Po, dirottando i cittadini, perlopiù anziani e malandati, a Cremona. Potrei andare a ritroso con molti altri esempi di servizi differiti a Cremona, ma voglio arrivare al punto. Io le chiedo di invertire la rotta, rispetto al passato, per alcuni motivi che mi permetto di suggerire:
- Oglio Po è un ospedale con molte potenzialità inespresse, data la collocazione territoriale di confine. Su sette pazienti, nel mio caso, quattro erano del parmense o del reggiano. Economicamente potrebbe contare molto.
- Non è matematico che le pazienti, non potendo più contare su Casalmaggiore, scelgano di andare a Cremona piuttosto che altrove.
- Che senso hanno i milioni di euro investiti sulla “struttura”, se poi la svuotiamo di servizi?
- Abbiamo una Casa della Comunità su cui ci sarebbe molto da dire, in merito ai servizi ivi contenuti, rispetto a quelli previsti, nonché sull’inaugurazione elettorale compresa.
- Senologia è materia sensibile. Si costruiscono rapporti complessi con chi ti cura, data la delicatezza e la gravità delle situazioni, l’aspetto psicologico/fiduciario è fondamentale. Questo aspetto va considerato prima di tutto.
- Se “svuotiamo“ l’Oglio Po, Cremona sarà in grado di assorbire tutti i pazienti del territorio, per come è conformato? Certamente no.
Ci ragioni dottor Belleri, venga a confrontarsi con noi cittadini, in un incontro pubblico dove si possano spiegare le varie posizioni civilmente: quelle di chi deve dirigere una ASST e quelle di chi si deve curare. Chiami in Regione e spieghi che non tutti i territori hanno uguali dinamiche, specie quelli ai confini dell‘Impero, come il nostro, che ha già subito troppi tagli. Spieghi, chieda e ottenga da Regione Lombardia, per una volta, di mettere da parte percentuali, medie ponderate e statistiche e di ascoltare la richiesta di aiuto di un territorio, che altrimenti dovrà necessariamente mobilitarsi. Con Trilussa noi abbiamo già dato, adesso abbiamo necessità di un forte dosaggio di Articolo 32 della Costituzione.
Chi, se non lei, potrebbe riuscirci? Il primo a farlo, a mia memoria tra l‘altro.
La saluto cordialmente.
Pierluigi Pasotto, un cittadino del territorio Oglio Po, per Laboratorio Comune.
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