Estate rovente, si moltiplicano
i malori: scatta il "Codice calore"

L’emergenza caldo incombe e sta provocando non pochi problemi alla salute: a lanciare l’allarme è l’Asst di Cremona, ma soprattutto il pronto soccorso, dove si sono moltiplicati gli accessi per malori dovuti al caldo, che rappresentano circa un terzo dei pazienti. “Nell’ultima settimana siamo arrivati anche a 190 accessi al giorno: un valore sensibilmente superiore rispetto a quelli delle scorse estati” sottolinea il direttore del servizio, Francesca Maria Co’.
Per affrontare l’emergenza dunque, in linea con le indicazioni di Regione Lombardia, l’Asst di Cremona ha attivato il Codice Calore nei Pronto Soccorso di Cremona e Casalmaggiore: un percorso dedicato che permette di riconoscere con tempestività i pazienti con sintomi causati dalle alte temperature. Lo scopo è garantire una presa in carico con priorità.
“Attivare il Codice Calore significa tutelare le persone più fragili: in presenza di un colpo di calore o sintomi compatibili, il triage prevede l’inserimento immediato tra le urgenze” spiega la dottoressa Co’.
“L’attenzione di tutto il personale verso le persone più fragili è molto alta” aggiunge Antonella Capelli, direttore del Pronto Soccorso di Oglio Po. “In questi giorni sono molti gli anziani con patologie croniche che si sono rivolti all’Ospedale per un’anomala acutizzazione dei loro disturbi, dovuta al caldo”.
Dato confermato anche da Co’: “Circa un terzo degli accessi al Pronto Soccorso di Cremona è legato a disturbi causati dal caldo: disidratazione, stato confusionale e malori” spiega. Per questo è fondamentale idratarsi adeguatamente, circa un litro e mezzo di acqua al giorno, e evitare di uscire nelle ore più calde, soprattutto per le persone più vulnerabili come anziani e bambini piccoli.
Attenzione alta anche sul territorio, i medici di famiglia hanno la possibilità di rinforzare l’attività di assistenza a domicilio per i pazienti fragili.
Intanto si corre ai ripari anche nel mondo del lavoro: l’Inps ha infatti fornito importanti indicazioni riguardanti le richieste di integrazione salariale in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa di caldo eccessivo.
Queste direttive si rivolgono sia ai datori di lavoro che intendono richiedere il Trattamento Ordinario di Integrazione Salariale (Cigo), sia a coloro che possono accedere all’Assegno di Integrazione Salariale dal Fondo di Integrazione Salariale (FIis) o dai Fondi di Solidarietà Bilaterali.
In caso di sospensione lavorativa disposta da un’ordinanza della pubblica autorità, è possibile effettuare la richiesta utilizzando la causale “sospensione o riduzione dell’attività per ordine di pubblica autorità per cause non imputabili all’impresa o ai lavoratori”.
La prestazione di integrazione salariale è generalmente riconosciuta per temperature superiori a 35 °C, tenendo conto anche della temperatura “percepita”.