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I dissidenti avevano ragione
Stassano: "Ora esposto contro Mei"

Era stato sospeso per venti giorni dai vertici della Fidal italiana, e dal presidente Stefano Mei in primis. Ma alla fine tutta la questione è decaduta per lui come per tanti altri dirigenti (venti in totale) che seguono da una vita l’atletica leggera in Italia.

Ora Carlo Stassano, presidente Interflumina, incassate le risposte attese in sede di giustizia che di fatto lo scagionano completamente e lo reintegrano (ma nel frattempi i venti giorni di sospensione erano già scaduti), passa al contrattacco contro lo stesso Mei, colpevole a suo dire di avere creato un clima di intimidazione, dove il dissenso – pur espresso civilmente – ha portato a provvedimenti come la sospensione dall’incarico di cui si parlava in premessa.

Il motivo della sospensione? Le critiche rivolte a Mei e in particolare quel cambio di statuto, che accentra ulteriormente i poteri del presidente della Federazione, abbassando la quota partecipativa necessaria delle società ad assemblee considerate decisive e, per così dire, “strutturali” nel mondo della Fidal. Una decisione che aveva di fatto ostacolato la candidatura di Giacomo Leone, sfidante di Mei e sostenuto tra gli altri da Stassano nella corsa alla poltrona di presidente Fidal. Critiche che hanno portato alla sospensione, come se esprimere dissenso fosse un atteggiamento da punire.

“Non potevo accettare – spiega Stassano – il protrarsi di una ingiustizia palese, vergognosa, fatta di intimidazioni nei confronti di Dirigenti di Società FIDAL di svariate regioni d’Italia, che da una vita dedicano tutto il loro tempo libero e molte delle loro risorse personali per il bene dei giovani e dell’atletica leggera italiana.

L’Ordinanza di archiviazione da parte del Giudice del Tribunale di Rovereto verso un atto di opposizione presentato dal presidente FIDAL Mei, assolve pienamente gli indagati per la totale mancanza di violazione di atti amministrativi per i quali la Fidal (presidente Mei e segretario Alessandro Londi) ha voluto sostenere il procedimento”.

“Ho inteso procedere con la presentazione dell’Esposto – spiega Stassano – alla Procura della Repubblica (di Frosinone perché lì si è celebrata l’ultima e recente Assemblea Straordinaria FIDAL con modifiche allo Statuto) perché non è più possibile accettare una illegalità così evidente, condotta con arroganza e disprezzo verso Persone oneste che con totale spirito di Servizio donano Loro stesse al bene sociale, attraverso lo Sport”.

“E’ venuto il momento che, proprio grazie alle recenti e nuove Elezioni dei vertici del CONI, Presidente Luciano  Bonfiglio in primis, il sistema sportivo italiano metta al primo posto l’etica dei comportamenti dei suoi Dirigenti, in particolar modo dei Presidenti di Federazione. Potrebbe sembrare alquanto strano, da parte dei “non addetti  ai lavori”, che ci si impegni a sostenere un’azione così forte quando l’Atletica Italiana sta godendo del suo massimo splendore  grazie agli innegabili e meravigliosi successi che l’Italia atletica sta ottenendo in Europa. Ma questo va riferito all’impegno, ai sacrifici, alla preparazione, all’immane volontariato che Dirigenti e Società di base ancora oggi mettono in campo nonostante norme legislative sullo sport paiono non riconoscerne l’esistenza. Altro è perpetrare con atti deliberativi antidemocratici ed illegali quella arrogante violenza psicologica  al limite della supponente impunibilità”.

“L’esposto alla Procura della Repubblica tende a voler ristabilire la verità. Ideale, sarebbe, che gli Organismi sportivi ne cogliessero prima la necessità di una “pulizia” morale interna, al fine di offrire fiducia e credibilità all’intero movimento sportivo nazionale. Sono fiducioso e credo nella giustizia anche terrena, ed è per questo che non ho timore di espormi accogliendo quelle che saranno le sentenze e le relative conseguenze. Ho avvertito della mia “presa di posizione” i Consiglieri eletti e membri di Giunta della ASD INTERFLUMINA in quanto consapevole che, pur presentando l’esposto nella veste di libero cittadino italiano Carlo Stassano, rivesto il ruolo di presidente e legale rappresentante della stessa Associazione”.

“Molti, con me, sono i Dirigenti sportivi italiani che sostengono la necessità di un “risveglio etico nello sport” affinché vengano a cessare  atteggiamenti spregiudicati da parte  di Dirigenti nei posti apicali del movimento  sportivo  nazionale. Tra i Dirigenti che con grandissima dignità si adoperano in questa direzione, scevri da qualsiasi interesse personale che non sia il bisogno di legalità, mi piace citare il Prof. Alfio Giomi (attuale Presidente Nazionale FISO e per due quadrienni Presidente Nazionale FIDAL “responsabile” delle straordinarie cinque medaglie d’oro della XXXII Olimpiade di Tokio 2021, proprio alla fine dei suoi mandati),  indicato all’interno dell’Esposto come Persona informata sui fatti”.

Giovanni Gardani

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