Cronaca

Per non dimenticare:
la storia di Matilde Destri

Cose da sapere sulla storia di Casalmaggiore

Ricorre il giorno 30/07/2025 l’ottavo anniversario della scomparsa della Prof.ssa Matilde Sarzi Sartori alla quale, insieme al marito Prof. Giovanni Destri, dobbiamo l’istituzione del Liceo Giovanni Romani.

Il mio vuole essere il ricordo di uno studente per una esperta insegnante e per una grande persona, in cui la severità nell’insegnamento si accompagnava all’educazione civica, al senso del dovere, al rispetto per sé stessi e per gli altri.

Era stata in gioventù anche una valida atleta universitaria, aiutata dal portamento eretto e dal fisico statuario.

Severa, di una severità oggi dimenticata, ma mai ingiusta e con la grande esperienza di capire se ti fossi applicato allo studio o se semplicemente cercassi di fare il furbo.  Altro che stare in silenzio agli orali, “la Matilde” come poco rispettosamente la chiamavamo, riusciva a cavarti le parole di bocca, senza violenza ma con una dialettica da retore greco… e, se non eri preparato, tu arrancavi sulle tue bugie. Se invece avevi studiato, ma soprattutto se avevi capito, allora il discorso fluiva e diventava una conversazione tra pari anche se con le debite correzioni, senza prevaricazione ma con la maieutica socratica di cui la Signora era maestra.

Con lei abbiamo appreso il valore del sapere, della ricerca sulle pagine dei libri (altro che “chiedere all’IA”), del confronto delle idee tra diverse opinioni, qualche volta dialettiche, ma sempre rispettose del diritto dell’antagonista di esprimere le sue convinzioni e comunque a rispettarle.

Mise a disposizione la sua grande capacità organizzativa al grande sogno -realizzato- di dotare Casalmaggiore di un Liceo di prestigio.

Nell’austero convento, che ora ospita la biblioteca, siamo diventati uomini e cittadini, in una difficile palestra morale in cui non c’erano sconti, ma solo il valore che derivava dall’impegno e dalla applicazione.

Nonostante la severità relativa al suo ruolo, essendo stata compagna di corso di mio padre al Regio Liceo Romagnosi a Parma, mi risulta fosse anche romantica e giocosa, quando era il momento di esserlo.

A lei vada in questo giorno il mio ricordo commosso e la riconoscenza per quello che ha creato per la nostra città e per le generazioni che sono venute dopo di noi.

Con l’occasione vorrei anche ricordare doverosamente quella meravigliosa generazione di insegnanti che noi 70enni abbiamo avuto la fortuna di conoscere e che ci hanno indirizzato nella vita:

Guido Sanfilippo, Carlo Rotelli, Umberto Galimberti… e non si abbiano a male coloro che non cito perché non ebbi la fortuna di avere come insegnanti.

Persone che non avevano fatto master, corsi di psicologia, ma solo studiato i grandi maestri classici e i profeti del nuovo cambiamento e tra questi due insiemi, per dovere o per volontà, si ponevano come ponte. Persone che l’insegnamento l’avevano intrapreso per scelta e non per ripiego, che avevano salvato il sapere dal fango di Firenze, che avevano condiviso con noi gli anni del 68 durante il difficile passaggio dal vecchio al nuovo mondo… persone che avevano condiviso con noi i nostri dubbi e turbamenti di adolescenti solo con uno sguardo o una parola detta al momento giusto….

Che non cadano nell’oblio e che i nati in quest’ultimo millennio sappiano.

Giovanni Donzelli

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