"Masseroni non è incompatibile"
"Ma adiremo vie legali"
“La presidente della Fondazione Busi di Casalmaggiore Bruna Masseroni non è incompatibile e non si configurano conflitti di interesse”. E’ questa la risposta che il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni ha dato al gruppo di minoranza guidato da Luciano Toscani in merito all’interpellanza legato alla stessa presidente della Rsa casalese, che guida anche l’Ufficio di Pubblica Tutela di ASST Cremona.
In sostanza qualora qualcosa non funzionasse nella Rsa, un famigliare dovrebbe fare rimostranze allo stesso UPT, col rischio di un cortocircuito. “Una situazione che, peraltro, si è verificata per davvero” ha rivelato Toscani. “La dottoressa Masseroni ha preso questo incarico al Busi a titolo gratuito, dunque non ci sono soldi che girano – ha chiarito sempre Toscani, presentando la sua interpellanza – ma vogliamo vederci più chiaro”.
Bongiovanni ha fatto poi una sorta di cronistoria, riassumendo però prima di tutto un concetto: “ASST non ha alcuna prerogativa sulle Fondazioni e sulle Rsa, mentre ATS sì. Dunque già da qui si evince come la dottoressa Masseroni non sia incompatibile dato che guida l’UPT della ASST di Cremona. Tuttavia nel giugno 2024 Masseroni presentando il curriculum mi ha parlato di questo ruolo e ci siamo mossi per chiedere se vi fossero problemi: in quel momento, infatti, ricopriva lo stesso incarico (temporaneo) anche per ATS. Alla nostra Pec del 3 luglio 2024 non sono arrivate risposte da ATS e nel frattempo l’incarico per ATS di Masseroni è cessato a ottobre”.
Una sorta di silenzio assenso, mentre per quel che concerne il Codice Etico della Fondazione, citato dalla minoranza, Bongiovanni ha replicato: “Se c’è il rischio di un conflitto di interessi, il problema si può superare nominando un delegato”.
La risposta non è piaciuta a Toscani e al suo gruppo, che hanno anticipato di voler presentare una mozione nel prossimo consiglio comunale (che sarà dopo l’estate) e al contempo di adire vie legali. “Il sindaco e la dottoressa Masseroni hanno avuto il nostro stesso dubbio, che dunque non era campato per aria, se è vero che hanno chiesto ad ASST e ad ATS. Però in consiglio comunale non ne hanno fatto parola, e questo è scorretto perché è poi il consiglio a votare. Rimangono punti oscuri, che vogliamo approfondire. Sarebbe servita maggiore trasparenza”.
Sempre sul tema del Busi, si è parlato di Casa Fontana. “Prima il Cda presenta il progetto ad un bando per la riqualificazione – ha attaccato Toscani – poi, prima di sapere l’esito del bando (negativo, ndr), mette in vendita l’immobile. Ci sembra una scelta schizofrenica, perché si va a svendere Casa Fontana, svalutata ormai di un terzo rispetto al passato. Io propongo invece di dare un anno di tempo, collaborando tra maggioranza e minoranza, per trovare le risorse per riqualificare la struttura, che può essere utile per ospitare anziani”.
“In autunno inviteremo in consiglio il Cda per fare il punto – ha replicato Bongiovanni – ma non possiamo interferire nelle scelte di una Fondazione privata. Noi abbiamo nominato il Cda, ed è un atto molto importante, ma imporre delle scelte, o influenzarle, non è corretto”.
La controreplica di Toscani ha guardato alla storia del Busi. “Quello che dice il sindaco non è vero. Dinnanzi a operazioni straordinarie, la Fondazione deve coinvolgere anche il sindaco e il comune. E’ così da sempre. Non si tratta di imporre nulla, ma di concertare la soluzione migliore per la Fondazione. E la soluzione migliore non è la svendita di Casa Fontana”.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)