Slargo del Duomo: perplessità
sul progetto da Vivace e Sostenibile

Annamaria Piccinelli, esponente del Movimento Vivace e Sostenibile in sala consiliare, pone alcuni interrogativi in merito all’opportunità di realizzare un marciapiede a cordolo nello slargo davanti al Duomo di Santo Stefano.
Il progetto prevede una nuova configurazione per quel tratto dell’area nel centro storico, rispetto alla quale la rappresentante di minoranza pone diversi interrogativi: “La notizia che è stato fatto un progetto, dall’ingegnere che ristruttura palazzo Camozzi, e coinvolta la Soprintendenza, per mettere un marciapiede a cordolo in mezzo allo slargo davanti al Duomo, ci ha sollevato molte domande che abbiamo sottoposto per iscritto all’Amministrazione. Abbiamo anche chiesto di vedere il progetto e i costi dell’intera operazione”.
Per Vivace e Sostenibile si tratterebbe di una riconfigurazione non prioritaria. “Nell’attesa di ricevere risposte – continua Piccinelli – anticipiamo il pensiero che ci è sorto spontaneo, naturalmente da semplici utenti della strada, non da esperti: ma è davvero un lavoro necessario? Alla fine di via Favagrossa, guardando il Duomo, la strada è molto larga e, così, i cartelli azzurri di obbligo di svolta a destra, posti ai lati, sono poco visibili. È molto più visibile, e quindi prevalente, il cartello rosso di divieto posto più in là, all’inizio di via Formis, come se fin là si potesse accedere”.
L’esponente della formazione di minoranza suggerisce un’opzione alternativa: “Se lo scopo è davvero quello di evitare che chi proviene da via Favagrossa prosegua verso il parcheggio dello slargo, forse sarebbe sufficiente tracciare a terra una linea bianca continua, magari doppia, che disegnasse la curva a destra, e qualche altro accorgimento.
L’intervento previsto non può non ricordarci quando, in occasione dell’abbattimento di diverse panchine in piazza Garibaldi, abbiamo chiesto un attraversamento rialzato in via Cavour e in via Azzo Porzio, unico rimedio possibile per mitigare la velocità. Ci è sempre stato risposto che la presenza del porfido, il vincolo storico, i costi, ecc., facevano escludere l’intervento.
Ora ci chiediamo se il marciapiede sul porfido di piazza Marini, davanti al Duomo, dove peraltro non sono mai avvenuti incidenti, e i relativi costi, sia invece così importante. Ci viene da pensare che forse l’obiettivo vero sia creare, successivamente, lungo il cordolo, qualche stallo in più. Il che avrebbe anche un senso, visti i futuri nuovi appartamenti di palazzo Camozzi”.
Sul futuro assetto dell’area posta davanti al Duomo un’ultima considerazione: “Se così fosse, però, dovremmo rassegnarci a essere tappezzati di auto parcheggiate proprio ovunque, anche sulla piazza del Duomo, peggiorando uno degli scorci storicamente più significativi e visivamente imponenti di Casalmaggiore, e, nel frattempo, lasciare che in altri punti le auto sfreccino pericolosamente e indisturbate. Quest’ultima, naturalmente, è una pura illazione da parte nostra e, sperando in un’idea di città non così regressiva, rimaniamo in attesa del progetto. In ogni caso – conclude – rimangono pur sempre dubbi sull’utilità e sull’estetica di questo intervento a fronte di altre necessità”.
Lorenzo Costa