Piadena, in stazione (e non solo)
ecco le richieste per la sicurezza
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Sulla grande partecipazione di pubblico tutti erano pronti a scommettere a Piadena Drizzona, nel consiglio comunale straordinario e aperto sul tema della sicurezza. Non tutti – diciamolo subito – hanno compreso il regolamento degli interventi, tanto che qualcuno ha alzato la voce, interrompendo il dibattito, già pochi minuti dopo il via. Alla fine, delle oltre 150 persone presenti in sala civica, soltanto cinque hanno preso la parola, al di fuori degli ospiti istituzionali e dunque della “parte politica”.
Tuttavia il consiglio, pur in un clima teso, ha raccolto diversi interventi, anche dei sindaci dei comuni di Rivarolo del Re, Calvatone, Bozzolo, Asola, invitato dall’amministrazione Ferrari, oltre che del vicepresidente della Provincia di Cremona Luciano Toscani. “Abbiamo cercato di coinvolgere anche altri amministratori, perché è giusto comprendere che il tema della sicurezza – ha detto il sindaco Federica Ferrari – oltre a dover andare oltre il colore politico, è sentito da tutti e tutti, dalla grande città al piccolo paese, hanno problematiche di un certo tipo. Per noi la presenza della stazione ferroviaria crea una sorta di porto di mare in quella zona e questo ovviamente può acuire il problema”.
“C’è un tema da affrontare – ha aggiunto Toscani – che è sia demografico che sociale: abbiamo una popolazione che sta cambiando e non sempre l’inserimento dei “nuovi” è semplice o scontato. Posso confermare che, da parte della Provincia, c’è la massima attenzione sul tema e stiamo interloquendo con i comuni, come quello di Piadena Drizzona, che chiedono il nostro coinvolgimento”.
Luca Zanichelli, sindaco di Rivarolo del Re, ha ricordato come “il segnale forte deve arrivare dalla Questura e dalla Prefettura: i sindaci sono antenne sul territorio, possono dare una mano ma non hanno, da soli, le armi per contrastare la delinquenza”, mentre Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo, ha confermato come i tempi siano cambiati, anche a livello di delinquenza minorile. “Prendete il bilancio del nostro comune, che ha 4500 abitanti: 600mila euro sono destinati al Sociale: un tempo non era così”.
Telecamere (tra via XX settembre e zona del palazzetto dello sport) e corpo di Polizia locale potenziato, richiesta a RFI di chiudere la sala d’aspetto ferroviaria e di rendere inagibili i due immobili di via Altobello Meloni, Daspo urbano allargato al piazzale della stazione, interlocuzioni col Comitato provinciale per l’ordine pubblico e partecipazione al tavolo della sicurezza ANCI del prossimo 10 settembre, creazione di un sistema di videosorveglianza nella zona della stazione che in tempo reale trasmetta alla polizia locale, miglioramento del pattugliamento anche coinvolgendo la Polizia di Stato: queste le armi messe in campo (o direttamente o facendone richiesta agli enti competenti), ma per la minoranza non basta ancora.
C’è chi ancora dorme in stazione e non si riesce a mandare via, ha detto il consigliere di minoranza Luigi Pagliari, facendo una cronistoria degli episodi criminosi avvenuti nell’ultimo anno, e chi qualche sera fa ha danneggiato auto parcheggiate in via Filanda. “Non vogliamo buttare la croce addosso all’amministrazione, perché sappiamo che un sindaco non è un carabiniere – ha spiegato il consigliere Luciano Di Cesare –. Chiediamo però di insistere presso gli enti competenti, di tempestare di richieste se serve, per avere una copertura del territorio migliore. All’amministrazione chiediamo di mantenere le promesse: era stato detto che con la nuova Polizia Intercomunale ci sarebbero stati più controlli serali, ma ad oggi non si sono visti. Non è neppure ammissibile che in stazione ferroviaria di notte non vi sia alcun controllo. Chiediamo che l’amministrazione coinvolga chi di dovere, battendo i pugni sul tavolo”.
Tra le proposte la richiesta di un sesto carabiniere da inserire nell’organico della caserma (richiesta che verrà inoltrata a breve) e, da Pagliari, quella di aprire un presidio Polfer in stazione (pur qui richiesta che sarà presentata a RFI, che dovrà poi vagliarla.
Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)