Cronaca

Da 50 anni in Val Rendena:
tre casalesi premiati

Si chiama premio “Ospite affezionato” e viene assegnato dalla comunità di Pinzolo, nella frazione di Madonna di Campiglio, a chiunque abbia scelto da oltre 50 anni di trascorrere la sua villeggiatura in Val Rendena, nei comuni di Pinzolo (con l’altra frazione di Sant’Antonio di Mavignola) e Carisolo.

Territorio che i cremonesi, e i casalaschi, conoscono bene: cinque di loro, quest’anno, in particolare, dato che a loro è andato il premio nel 2025. Si tratta di Nadia Archenti, Carolina Gardani e Pierluigi Ghezzi di Casalmaggiore, di Angela Manara di Casalmorano e di Federico Manara di Cremona.

Ideata dai comuni di Pinzolo e Tre Ville e dall’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, l’iniziativa premia gli ospiti di lungo corso, ovvero coloro che soggiornano in hotel, appartamenti in affitto, seconde case di proprietà e altre strutture da mezzo secolo e oltre, dimostrando un affetto duraturo per le località. Quest’anno ai premiati di Madonna di Campiglio, Pinzolo e Sant’Antonio di Mavignola si sono aggiunti anche gli ospiti di Carisolo, su richiesta del rispettivo Comune.

La cerimonia di premiazione si è svolta presso il “Giardino di Campiglio”, un angolo suggestivo e tranquillo con vista sul laghetto, alla presenza di un’ampia rappresentanza istituzionale. Hanno preso parte all’evento il sindaco di Pinzolo, Michele Cereghini, il sindaco di Tre Ville, Matteo Leonardi, il sindaco di Carisolo, Dario Polli e il presidente dell’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, Tullio Serafini.

Tra i premiati anche un ospite illustre, il bresciano Giovanni Bazoli, banchiere, avvocato e professore universitario oggi presidente emerito di Intesa Sanpaolo. Come di consueto il riconoscimento è stato simboleggiato dal “Giglio di San Giovanni”, opera del maestro orafo Mastro 7, che rappresenta la gratitudine dell’ambito turistico nei confronti dei suoi ospiti più affezionati. Fiore raro e protetto dall’aspetto regale e aristocratico, il giglio di San Giovanni nasce spontaneo nei prati dolomitici come pianta perenne dal cui bulbo ogni anno rinasce un nuovo stelo. Nel linguaggio dei fiori ricorda la vita, la magnificenza, la regalità e la dignità.

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