Cultura

I Telegatti di Luciano
Tallarini in mostra ad Asola

Sabato 4 ottobre, alle 18.30, il Museo Civico “Goffredo Bellini” di Asola inaugurerà l’esposizione “Luciano Tallarini e i Telegatti”, un percorso tra le opere e la carriera di uno dei grafici più influenti della discografia italiana. La carriera di Luciano Tallarini inizia molto presto: a 18 anni si trasferisce da Asola a Milano. Nel capoluogo lombardo inizia a lavorare come tipografo presso la rivista Musica&Dischi. Qui entra in contatto con il mondo musicale e le etichette discografiche.

Nel 1964 realizza la grafica della sua prima copertina per l’etichetta Durium, aprendo una carriera pluridecennale che lo porterà a collaborare con artisti di fama assoluta come Ornella Vanoni, Adriano Celentano, Mia Martini, Renato Zero, Milva e Vasco Rossi. Tra i suoi interlocutori più importanti figura Mina, con cui instaura un solido legame professionale, diventandone art director per molto tempo. Nonostante i risultati raggiunti a Milano, Tallarini mantiene un forte legame con Asola: nel 2020 dona il proprio archivio personale al Museo Civico, comprendente manifesti, materiali preparatori, fotografie, vinili, bozzetti e diapositive, arricchendo ulteriormente le collezioni del polo culturale.

Ora, cinque anni dopo, lo Studio Tallarini rilancia con una nuova donazione: i quattro Telegatti vinti tra il 1974 e il 1978, prestigioso premio istituito da TV Sorrisi e Canzoni, tornato ad essere assegnato nel 2022 dopo 14 anni di stop. Le statuette originali in bronzo placcato oro premiavano il miglior grafico in ambito discografico; i nuovi Telegatti, invece, sono realizzati in plastica riciclata dal collettivo artistico Cracking Art. L’assessore alla Cultura, Cecilia Antonioli, ha sottolineato l’importanza della donazione: “La mostra descrive la figura di un protagonista della storia musicale italiana attraverso il premio più ambito della TV, l’iconica (e originale) statuetta del Telegatto. Ringraziamo il sig. Tallarini per aver arricchito ulteriormente la collezione del Museo.

Grazie al lavoro degli archivisti della Cooperativa Caeb, la mostra racconta oggi l’arte grafica di Luciano e la sua importanza nella storia della canzone italiana. Le copertine, simbolo di un’epoca e di intere generazioni, potranno essere valorizzate nella nostra istituzione”. Il percorso espositivo è frutto della collaborazione tra la direzione del Museo, la fotografa Nicoletta Palastrelli, l’Associazione Amici di Palazzo Te e i Musei Mantovani delegazione dell’Asolano. Inoltre, grazie al prestito gratuito, da parte di Franco Barosi, di elementi d’arredo e numeri storici del settimanale, sarà possibile “sfogliare”, letteralmente, anni irripetibili ripercorrendo un periodo unico per il mondo dello spettacolo italiano.

Luciano Tallarini nel suo studio (dal sito museobellini.it)

L.C.

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