Domenica 12 ottobre Casalmaggiore
ricorda le Vittime del Lavoro

“Viviamo in una nazione che conta, solo nelle statistiche ufficiali, un morto sul lavoro ogni 8 ore”: un dato ricordato dal Presidente territoriale ANMIL di Cremona, Mario Calci, a ridosso delle celebrazioni per la 75esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro.
Un parametro sul quale riflettere e che restituisce l’importanza di momenti di sensibilizzazione, occasioni di confronto su una problematica così pressante e sulla necessità di una maggiore sicurezza sul lavoro. L’iniziativa, che si terrà a Casalmaggiore e in diverse città e centri in tutta Italia domenica 12 ottobre, è patrocinata da Regione Lombardia, Provincia di Cremona, Comune di Casalmaggiore e Rai, ed è realizzata in collaborazione con Inail Dir. Terr. Mn-Cr Sede Cremona.
Il programma per la cittadina rivierasca prevede il ritrovo dei partecipanti in Piazza Garibaldi. Da lì si formerà un corteo per le vie cittadine, accompagnato dal Gruppo Bandistico, dai gonfaloni delle Pubbliche Amministrazioni e dalle bandiere delle associazioni presenti.
Alle ore 10, presso il Duomo di Santo Stefano, sarà celebrata la Santa Messa in suffragio dei Caduti sul Lavoro. Terminata la funzione religiosa, alle ore 11 si terrà la cerimonia civile, con riflessioni da parte degli esponenti delle autorità civili, politiche e amministrative presenti.
Oltre al sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, interverranno il Presidente territoriale ANMIL Cremona, Mario Calci, la Responsabile sede INAIL Cremona Monica Livella, l’On. Silvana Comaroli, i consiglieri regionali Matteo Piloni, Marcello Ventura e Riccardo Vitari, e il Segretario Generale CISL Ivan Zaffanelli.
Nel corso della cerimonia civile verranno consegnati i Brevetti e i Distintivi d’Onore agli Invalidi del Lavoro, a cura dell’INAIL di Cremona. Da parte di Calci, una riflessione d’ampio respiro sulla giornata, sul suo significato e sulla necessità ormai improcrastinabile — di porre in essere correttivi immediati e consoni ad arginare il fenomeno: “Non vanificheremo il dovere intrinseco di questa paradossale ricorrenza, paradosso che risiede nel celebrare la memoria di quanti abbiano perso la vita o l’integrità fisica per adempiere al pilastro sul quale si fonda la nostra Repubblica.
Non lo vanificheremo riducendo le tante cerimonie civili sparse sull’intero territorio nazionale a momenti di commiato e ripetizione di promesse vane. La Giornata, che appartiene a tutti i lavoratori presenti, futuri e pensionati del Paese, deve portare un grido unanime verso il cambiamento: verso una presa in carico determinata al porre fine a una strage continua, verso l’investimento immediato per la costruzione di un reale Stato sociale”.
L.C.