Cronaca

Sanità in Lombardia: è scontro
Lega-Pd in consiglio regionale

Matteo PIloni e Riccardo Vitari

Scontro in consiglio regionale tra il  Partito Democratico e la Lega sulla questione della sanità in Lombardia, causato dalla proposta di legge del Pd, bocciata dalla maggioranza. Le consigliere e i consiglieri regionali del Partito Democratico, hanno esposto lo striscione “Vuoi farti curare? Paga! Basta con il ricatto della destra”, unendosi al presidio che si è tenuto in piazza Duca d’Aosta, sotto Palazzo Pirelli, per sostenere le ragioni della legge di iniziativa popolare per cambiare la sanità lombarda, in discussione in Consiglio regionale.

La delibera di bocciatura della proposta evidenzia che il progetto di legge si limita a riaffermare principi costituzionali già operanti senza aggiungere elementi di discontinuità o miglioramento rispetto al sistema attuale”, con l’eccezione della “soppressione dell’equivalenza tra pubblico e privato, da sempre uno degli elementi qualificanti del modello lombardo e che consente benefici concreti come l’ampliamento e la qualità dell’offerta, l’attrattività verso l’utenza extraregionale, la maggiore efficienza e capacità di risposta ai bisogni emergenti”.

“Vogliamo difendere un’idea semplice ma fondamentale: la sanità pubblica deve essere universale, accessibile e di qualità per tutte e tutti – ha dichiarato il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni – in Consiglio regionale è arrivata la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, firmata da oltre 100mila lombarde e lombardi e che la destra ha fatto un grandissimo errore a bocciare, perché ha sbattuto loro la porta in faccia. Si trattava di una proposta che chiede di rimettere al centro la prevenzione, rafforzare i servizi territoriali e garantire trasparenza e qualità in ogni struttura sanitaria. Noi non smetteremo di batterci”.

La proposta di legge di iniziativa popolare verte sui primi articoli, quelli relativi ai principi, e mira a rimuovere l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata, mettendo in capo alla Regione il compito di governare l’offerta della sanità privata: secondo l’impostazione del Pd è la Regione e non il mercato, la maggior convenienza economica, che deve dire al privato quali prestazioni servono al sistema perché il settore pubblico da solo non basta. In questo modo, orientando i servizi offerti, si possono anche ridurre le liste d’attesa.

Non si fa attendere, di conseguenza, la risposta della destra lombarda: “Una proposta inutile e strumentale, che non introduceva nulla di nuovo e mirava solo a colpire la sanità privata, parte integrante e qualificante del nostro sistema regionale” dichiara Riccardo Vitari, consigliere regionale della Lega, ricordando che “i principi di universalità del servizio, di centralità della prevenzione e di priorità dei servizi territoriali sono già alla base della nostra sanità, che ogni anno eroga oltre 6 milioni di prestazioni, comprese 109mila urgenze gestite entro 72 ore”.

“Il Piano sociosanitario 2024-2028 della Giunta Fontana – aggiunge – ha già introdotto le Case e gli Ospedali di Comunità, le Centrali Operative Territoriali, la telemedicina, la medicina di genere e il principio One Health, a conferma di un sistema moderno, efficiente e vicino ai cittadini.”

“Per questo – conclude Vitari – abbiamo respinto una proposta priva di contenuti e dettata solo da propaganda. I lombardi meritano una sanità d’eccellenza, libera, universale e autonoma, che continui a garantire libertà di scelta e qualità delle cure.”

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