Cronaca

Lo sviluppo agroalimentare unisce
Cremona, Mantova, Lodi e Brescia

Firmata la lettera di intenti che avvia il percorso condiviso per la candidatura congiunta dei quattro territori alla Zona di Innovazione e Sviluppo (ZIS) dedicata al settore agro-alimentare

Roberto Mariani alle Assise dell'Economia a Cremona

I Presidenti delle Province di Brescia, Cremona, Lodi e Mantova hanno firmato oggi, a Cremona, la lettera di intenti che avvia un percorso condiviso per la candidatura congiunta dei quattro territori alla Zona di Innovazione e Sviluppo (ZIS) dedicata al settore agro-alimentare.

La sottoscrizione, che è il frutto di un lungo lavoro preparatorio promosso dall’Hub della Conoscenza, è avvenuta alla presenza dell’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, che ha salutato positivamente la volontà delle Province di fare squadra, cogliendo la sfida lanciata da Regione Lombardia attraverso il bando per la costituzione delle ZIS.

L’iniziativa segna l’inizio di un cammino comune che nascerà dal dialogo e dal confronto tra territori, con l’obiettivo di costruire una visione di area vasta e omogenea del Sud Lombardia, capace di mettere a sistema le migliori energie produttive, formative, di ricerca e istituzionali.

Emanuele Moraschini, Presidente della Provincia di Brescia, ha detto: “La firma di oggi rappresenta un segnale concreto di collaborazione istituzionale. Solo unendo forze e competenze potremo valorizzare appieno la straordinaria filiera agroalimentare lombarda e affrontare insieme le sfide dell’innovazione e della sostenibilità”.

Roberto Mariani, Presidente della Provincia di Cremona, ha dichiarato:  “Da Cremona parte un progetto che unisce territori diversi ma complementari. L’agricoltura e l’agroindustria non sono solo la nostra storia, ma anche il motore del futuro economico, sociale e ambientale della Lombardia”.

Fabrizio Santantonio, Presidente della Provincia di Lodi, ha aggiunto: “Questo percorso non è un atto formale, ma una scelta politica e culturale. Lavorare insieme significa superare i confini amministrativi e costruire un modello di sviluppo realmente integrato e sostenibile”.

Carlo Bottani, Presidente della Provincia di Mantova, ha detto: “Il Sud Lombardia ha tutto per diventare un laboratorio di innovazione agricola e agroindustriale. La ZIS può essere lo strumento che trasforma la nostra identità produttiva in un ecosistema d’avanguardia, fondato su conoscenza, ricerca e transizione verde”.

La candidatura congiunta si propone di valorizzare un territorio che concentra circa il 70% della produzione agroalimentare lombarda, prima regione italiana per valore del settore. L’area genera inoltre oltre un terzo dell’export agroalimentare regionale, con un valore annuo stimato intorno ai 4 miliardi di euro.

Un sistema che unisce migliaia di imprese agricole, cooperative e aziende di trasformazione, accanto a poli universitari e centri di ricerca di eccellenza (Politecnico di Milano – Poli di Cremona e Mantova, Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano), in grado di alimentare il binomio “tradizione e innovazione” e di sviluppare un approccio integrato ispirato al paradigma “One Health”, che lega la salute umana, animale e ambientale.

Le quattro Province ribadiscono che la sfida della ZIS non riguarda solo l’economia, ma anche la coesione sociale e territoriale, la lotta allo spopolamento e il rafforzamento dei servizi nei piccoli Comuni, cuore pulsante delle comunità locali.

“Siamo consapevoli che condividere processi decisionali tra più territori è una fatica — affermano congiuntamente i quattro Presidenti — ma è l’unica strada giusta di fronte a sfide complesse. Solo una logica di area vasta può assicurare competitività e futuro ai nostri territori”.

Con questa firma, Brescia, Cremona, Lodi e Mantova aprono una nuova stagione di collaborazione istituzionale, fondata sull’ascolto e sulla partecipazione, per costruire una candidatura unitaria alla ZIS dell’Agroalimentare capace di rappresentare non solo un’opportunità per il Sud Lombardia, ma una risorsa per l’intera Regione.

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