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“Fantastic Vespasiano”:
un ponte tra passato e futuro

Fondazione Sabbioneta Heritage ha celebrato Vespasiano Gonzaga con “Fantastic Vespasiano” e una tavola rotonda sul legno, tra bilanci, progetti e riflessioni sul futuro culturale della città.

L'intervento di Ezio Zani, Direttore artistico della Fondazione

Sabato 6 dicembre, come da tre anni a questa parte, con “Fantastic Vespasiano”, la Fondazione Sabbioneta Heritage ha omaggiato, nel giorno di nascita, il duca fondatore della città, Vespasiano Gonzaga.

I SALUTI ISTITUZIONALI 

La mattinata si è aperta con i saluti istituzionali, affidati al Sindaco Marco Pasquali, al consigliere provinciale Enrico Lungarotti e al Presidente della Fondazione Sabbioneta Heritage Gianni Fava.

“Patrimonio mondiale dell’umanità, Sabbioneta è patria del legno. L’attenzione oggi sul tema è accesa: c’è un impegno con Regione Lombardia e Politecnico per creare qui, a Sabbioneta, spazio in cui la formazione legata al mondo del legno possa aprire prospettive di un futuro vivo – ha detto il sindaco -.

Per favorire una sorta di nuovo Rinascimento, c’è bisogno di collegialità e di un sentire condiviso che coinvolga istituzioni e realtà produttive, perché il territorio deve essere valorizzato anche in un’ottica di promozione del patrimonio. Lavorare insieme per costruire grandi cose per il futuro è l’auspicio con il quale auguriamo oggi buon compleanno a Vespasiano”.

Enrico Lungarotti ha fatto le veci del presidente della Provincia di Mantova Bottani, impossibilitato a intervenire per impegni pregressi, complimentandosi, anche da delegato al tavolo delle imprese, per l’iniziativa e il taglio scelto in quest’edizione.

Con il suo intervento, il presidente di Sabbioneta Heritage, Gianni Fava, ha portato l’attenzione sul ruolo guida delle aspettative di fondatori e colleghi del consiglio di amministrazione e consiglio di indirizzo della Fondazione, fondamentali per tracciare la rotta del prossimo futuro. “Tre anni fa sono stati definiti obiettivi, che la Fondazione oggi può dire d’aver centrato”, ha esordito. “Tra questi obiettivi – ha precisato, quindi – anche un collegamento forte con il territorio, che il Fantastic Vespasiano di quest’anno attesta evidenziando come non solo 500 anni fa ma anche oggi, qui, abbia sede l’eccellenza creativa.

La Materia viva al centro del convegno è stata anche protagonista delle due grandi mostre di questo biennio, quella di Baselitz nel 2024 e quella di Teller nel 2025, entrambe caratterizzate da allestimenti che hanno valorizzato il legno dell’area. L’impatto nazionale e internazionale delle proposte degli ultimi due anni è uscito forte e chiaro. Il mondo ha parlato di Sabbioneta. Anche i visitatori, con un incremento di 3000 unità l’anno, parlano di un riposizionamento reputazionale vinto.

Una Fondazione è però una realtà complessa e complicata, per l’articolazione dell’operatività e per le esigenze economico-finanziarie connesse. La condivisione del messaggio che attraverso essa si vuole dare, è fondamentale per supportarne la sostenibilità”.

LA TAVOLA ROTONDA

Quindi, moderata dalla giornalista Camilla Sorregotti, ha preso forma “Materia viva: il legno tra tradizione, innovazione e arte contemporanea”, convegno in forma di tavola rotonda che ha posto in dialogo realtà d’eccellenza dell’area attive nel settore legno. Sono interveuti Nicoletta Azzi, Amministratore delegato di Panguaneta Spa, Pierluigi Zambelli, Head of Innovation del Gruppo Saviola, Andrea Acquaroni, Quality manager del Gruppo Frati Spa, Primo Barzoni, Presidente e Ad di Palm Spa, Alessandra Corani, e Docente di IAL Lombardia Srl Impresa sociale.

Pierluigi Zambelli ha raccontato del Gruppo Saviola, delle sue dimensioni, della scelta di trattare il legno in tutta la filiera fino ad arrivare al mobile, del pannello truciolare realizzato con legno post consumo pensato già negli anni 60 ragionando di una circolarità ante litteram e inducendo con ciò un cambiamento nelle strategie e modalità commerciali, convinti che la sostenibilità economica sposi necessariamente quella ambientale.

Andrea Acquaroni ha sottolineato come la sostenibilità per il Gruppo Frati non sia slogan recente, posta la scelta di produrre pannelli da legno riciclato da oltre 25 anni, sulla scorta di un concetto semplice: recuperare il legno già usato, rilavorandolo, consente di creare nuovi manufatti da mettere in commercio, dando forma concreta a un’economia circolare, producendo esempi impattanti, anche in termini di coinvolgimento delle risorse umane del territorio e in una logica di restituzione al territorio.

Nicoletta Azzi ha posto l’accento sulla filiera corta, che Panguaneta sposa da sempre. Tra i temi toccati: il consumo di pioppo per il compensato affiancato a un’opera volta a favorirne al contempo le piantagioni; la valorizzazione delle persone che entrano in azienda sviluppando professionalità e mettendo il know how acquisito al servizio di un’innovazione costante; il made in Italy esportato in Italia e nel mondo grazie a un compensato che è anche bellezza grazie a scelte specifiche di lavorazione.

Primo Barzoni di Palm, ha ragionato del rispetto della materia prima che ha animato l’azienda da subito, attraverso la scelta di valorizzare parti non nobili dell’albero, in una visone di design sistemico, che parte dalla valutazione dell’impatto per perseguire innovazione sostenibile.

Alessandra Corani, per IAL Lombardia ha invece presentato le iniziative presenti e prossime dell’ente, unico a vantare un corso di formazione sul legno completo, che si articola in tre anni e ne prevede anche un quarto anno con diploma di tecnico.

L’intervento dell’architetto Federico Fedel ha spostato l’attenzione sulle esperienze realizzate a Sabbioneta, in occasione delle mostre di Baselitz e Teller, con il legno fornito dalle ditte Saviola e Panguaneta, descrivendo la scelta di utilizzare i materiali con attenzione alle diverse caratteristiche tecniche ed estetiche, per dar vita a “due esperienze artistiche internazionali capaci di incontrare esperienza aziendale di caratura anch’essa internazionale”.

IL FUTURO PROSSIMO SECONDO LA FONDAZIONE

Laura Nardi, Direttrice generale della Fondazione Sabbioneta Heritage, ha rimarcato come la mattinata fosse tesa a celebrare una data importante per la città e quanto questo ben si sposasse con la messa a fuoco della straordinarietà del distretto del legno in cui la stessa si colloca. “L’appuntamento odierno – ha commentato – getta un ponte tra il passato che ci ha resi quel che siamo e il futuro che stiamo costruendo. Il tema del legno è simbolo di un legame indissolubile che unisce la Fondazione e il nostro patrimonio al territorio in tutte le sue espressioni; un territorio che non è semplice sfondo ma coprotagonista della nostra missione, che vogliamo perseguire con approccio sinergico e in un’ottica di valorizzazione delle risorse locali”.

A chiudere il ciclo degli interventi è stato Ezio Zani, Direttore artistico della Fondazione. “La prospettiva e le idee che vi propongo – ha esordito – non solo mie ma di tutta la squadra di persone e professionisti che hanno lavorato su Sabbioneta in questi 3 anni. Siamo alla terza celebrazione del compleanno di Vespasiano. Nelle due precedenti edizioni abbiamo annunciato la mostra a venire.

Quest’anno non annunceremo nulla”. Il perché è emerso dal prosieguo dell’intervento: “La visione degli scorsi anni appariva chiara e condivisa e questo ci ha consentito di esporci con annunci e propositi. Oggi non mancano le idee, il terreno che abbiamo coltivato insieme con fondatori e collaboratori è fertile, ma la risposta circa ciò che sarà e farà la Fondazione nel prossimo anno non spetta a me fornirla, bensì ai suoi fondatori: presumere indurrebbe a un rischio di fraintendimento. Verso quale porto dirigerci? Oggi serve che ci venga indicato questo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: anche quest’anno Sabbioneta chiuderà il bilancio di visitatori in positivo rispetto al precedente, come fatto lo scorso anno e anche quello prima.

Risultato non scontato per una piccola città d’arte. Non annunciamo oggi una nuova mostra, non perché non ci sarà, ma perché avvertiamo necessario a questo punto del nostro percorso, capire se mantenere il livello interessa ai nostri ‘azionisti’, se riconfermano la coraggiosa e innovativa visione che li ha portati a costituirci.

Alcuni dei più accreditati artisti al mondo si sono già affacciati, offrendo disponibilità a costruire progetti a Sabbioneta, per Sabbioneta. In questi anni, con follia e coraggio e buttando il cuore oltre l’ostacolo, abbiamo portato Sabbioneta sulla scena internazionale. Ora, però, i nostri fondatori – il Comune in primis – devono dirci quale concezione sposano: la cultura è chiave di sviluppo della comunità e in questo va sostenuta, trovando i mezzi necessari, oppure no?”

Un video reportage dedicato alla più recente delle esposizioni d’arte realizzate a Sabbioneta, la mostra “7 ½” del fotografo Juergen Teller ha preceduto il trasferimento a Palazzo Giardino, per una visita alla stessa e un brindisi condiviso a Vespasiano, alla Fondazione, a Sabbioneta.

I relatori al convegno al Teatro all’Antica

 

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