Politica

Rifiuti tessili, come funziona
ora? "Definiremo con Humana"

Rifiuti tessili cosa fare, ora che si è creato una sorta di “vuoto normativo”, termine improprio, in realtà, ma che rende al meglio l’idea? Nel consiglio comunale di Casalmaggiore si è acceso il confronto sul tema, tramite la mozione del Gruppo Toscani presentata dalla consigliera Alessia Tascarella.

La consigliera ha ricordato come in Italia la raccolta differenziata del tessile sia obbligatoria, mentre in città non sia ancora attiva una formula strutturata dopo la fine delle esperienze gestite da realtà no profit. “La raccolta prima era garantita da soggetti del terzo settore. Ora non c’è più un servizio stabile: come intendiamo procedere?”, ha chiesto Tascarella.

Il sindaco Filippo Bongiovanni ha spiegato che la cessazione dell’accordo con Caritas ha creato un vuoto, ma il servizio non è del tutto scomparso. “Humana (cooperativa che di fatto ha preso il posto di Caritas, ndr) è ancora presente e operativa. Le criticità non derivano tanto da mancati svuotamenti dei contenitori, quanto dal fenomeno di persone che rovistano all’interno, creando problemi igienici e di decoro. Stiamo valutando come intervenire, migliorando l’organizzazione e definendo una convenzione più efficace con Humana”, ha sottolineato il primo cittadino.

Tascarella ha ribadito che, al di là delle presenze formali, oggi “nessuno ritira regolarmente” e che il problema resta visibile in diversi punti della città. L’obiettivo condiviso, ha concluso, deve essere quello di favorire realmente riuso e riciclo, estendendo al tessile le buone pratiche già avviate su altre frazioni dei rifiuti.

G.G. (video Alessandro Osti)

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