Viadana, mozione di
sfiducia nei confronti
del sindaco Penazzi

Nella foto, il sindaco di Viadana Giorgio Penazzi
VIADANA – I consiglieri Domenico Ferreri dell’Udc, Giovanni Cavatorta, Ivan Gualerzi e Romano Bellini della Lega Nord, Christian Manfredi e Claudio Formici di Forza Italia, Simonetta Gialdi della Lista Civica Portanuova, hanno firmato la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Viadana Giorgio Penazzi protocollata sabato 11 gennaio dal comune viadanese.
LA RICHIESTA DELLE MINORANZE – Nel documento sono riportate le motivazioni della mozione. “Dall’inizio del mandato – si legge – la conflittualità politica all’interno dei gruppi di maggioranza sia nel dibattito consiliare che nella dialettica extra consigliare come appare nei mezzi di comunicazione stampa” è tale “da provocare la sostanziale paralisi amministrativa dell’ente comunale”. Non solo: alla base della mozione vi è “la mancanza di confronto tra il sindaco e la sua maggioranza”, una situazione che, secondo i firmatari “ha indotto divergenza politica su importanti scelte programmatiche”. Quali siano queste scelte è presto elencato: “la costruzione della nuova caserma dei Vigili del Fuoco, lo spostamento dell’Uro, il riassetto del sistema bibliotecario, la vendita della Farmacia Comunale, la Cittadella della Salute”. “E nello specifico, l’atteggiamento non dialogante del sindaco nei confronti del consiglio comunale con il mancato rispetto di diverse delibere consiliari”.
I consiglieri che hanno autografato la mozione di sfiducia ritengono che “l’attuale stallo politico-istituzionale arrechi gravi danni al bene comune e all’interesse collettivo e che sia la causa diretta della situazione di degrado generale in cui versa il comune di Viadana, della perdita di importanti servizi territoriali, dello stato d’abbandono delle frazioni e della trascuratezza del centro storico”. Partendo dal presupposto che, secondo i firmatari, il sindaco “non abbia più la fiducia nella propria maggioranza consiliare e/o viceversa”, con la mozione viene richiesta la revoca della fiducia a Giorgio Penazzi e le proprie immediate dimissioni.
LA REAZIONE DEL SINDACO – “Sono stato eletto dai cittadini in maniera democratica. Se adesso qualcuno non mi vuole più, io che ho rispetto delle regole istituzionali, lascerò la poltrona accettando le volontà del Consiglio Comunale”. Si è espresso così il sindaco di Viadana appena si è diffusa la notizia che sette consilieri di minoranza hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale attraverso il quale votare la sfiducia nei riguardi del primo cittadino. Penazzi però ribadisce che “deve essere la maggioranza a decidere” e il fatto che nel documento non compaia la firma del capogruppo Pd Paolo Zanazzi o di altri consiglieri di maggioranza non dà la certezza che vi sia una coesione totale nella scelta di azzerare un’amministrazione comunale in completa paralisi per colpa e responsabilità che le controparti ovviamente si addossano vicendevolmente. Penazzi, nel ribadire con freddezza l’intenzione di “adeguarsi alle scelte che verranno prese”, ricorda il baratro e le conseguenze che l’arrivo di un commissario prefettizio provocherebbe a Viadana.
Simone Arrighi e Rosario Pisani
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