Il casalese Massimo
Pasini: “Vi racconto
il mio bagno nel Gange”

Nella foto Massimo Pasini mentre si immerge nel Gange
CASALMAGGIORE – Un turista occidentale immerso nel sacro fiume degli indiani, il Gange. Diremo di più: un casalese, Massimo Pasini, che ha deciso di rompere il tabù che spesso spinge molti altri turisti europei a non immergersi in quello che viene considerato un corso d’acqua molto inquinato.
“Ma io immergendomi nel Gange” racconta Massimo, impiegato come centralinista in comune, del quale avevamo scritto proprio alla vigilia della sua partenza per il tour in India “ho provato una grande emozione, è stato come immergersi a pieno nella realtà indiana. Non quella da cartolina, ma quella che soffre e prega. Era l’obiettivo che volevo raggiungere quando sono partito con la mia fidanzata Angela Marinelli: capire da dentro la loro realtà, i loro costumi, anche la loro religione”.
Massimo racconta la sua emozione. “Ho chiesto al bramino che ci ha accompagnati nella città di Varanasi di potermi immergere nel Gange e lui mi ha detto che quel fiume è sacro e dunque puro e non trasmette malattie. Non dovevo affatto avere paura. Certo, è rimasto stupito, perché nessun turista occidentale, da ormai quasi vent’anni di professione come guida turistica, gli rivolgeva una richiesta del genere. Ho visto anche la preghiera induista serale sulle rive del fiume, la Pusca, e so che nel Gange, spesso, vengono disperse le ceneri dei morti. Ma per conto mio era un’esperienza che sentivo di voler fare”.
Massimo è cristiano praticante, ma questo non l’ha fermato. “Anzi, Dio è uno solo, ne sono convinto, ma si manifesta in molti modi, in ogni religione. Quando sono stato immerso, per la precisione con la testa sott’acqua, ho provato gioia, pace, tranquillità. Non dico che ne sono uscito cambiato, ma sono davvero rimasto molto colpito dal momento ed ho vissuto un’emozione che mi porterò dentro per sempre, anche da cristiano, o forse soprattutto perché tale. Voglio ringraziare il gruppo che mi ha sostenuto (avendo qualche problema agli arti inferiori, Massimo è stato aiutato nella sua “missione”, ndr) e la mia fidanzata Angela. Un viaggio meraviglioso, dove ho toccato con mano l’India vera e non soltanto quella dei documentari. Il Gange è fiume di vita, perché questo motivo non ho mai avuto paura di potermi immergere”.
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