Le omelie di don Mazzolari emozionano a Bozzolo
Raccolte da don Bruno Bignami e lette da Roberta Benzoni, le riflessioni di don Primo hanno catalizzato l'attenzione venerdì sera in oratorio.

BOZZOLO – Venerdì a Bozzolo c’è stata una di quelle serate a cui non serve troppa enfasi ne pubblicità per essere ricordata. Suscitando un po’ di rammarico e delusione invece tra chi non ha potuto partecipare perdendo una grande lezione di amore e fratellanza. A distribuire così preziosi sentimenti don Bruno Bignami attraverso la conoscenza delle omelie di don Primo Mazzolari lette con straordinaria efficacia da Roberta Benzoni. “Ma io voglio bene anche a Giuda. E’ mio fratello anche lui, perché io non giudico e non condanno”: questo uno dei passaggi letti nella sala dell’oratorio di Bozzolo di fronte a numerose persone, tra cui il parroco don Gianni Macalli, il sindaco Giuseppe Torchio, tutti attenti e impegnati a meditare su simili importanti riflessioni.
La lettura di alcuni brani tratti dalle omelie affascinanti e intense, specialmente quella pronunciata il 3 aprile 1958 relativa al tradimento di uno degli Apostoli e riferita alla passione di Cristo, ha scosso l’auditorio sollevando fremiti di emozione e turbamento. Soprattutto da parte di qualcuno tra il pubblico che si è lamentato di tanto buonismo chiedendosi come fosse possibile perdonare Giuda così come impossibile chiudere gli occhi davanti alla delinquenza e alla malavita imperversante all’interno della società moderna. “Ma chi siamo noi per poter giudicare gli altri? Ha risposto don Bruno riferendosi alla Misericordia di Dio e al filo rosso che unisce questo atteggiamento a tutta la predicazione di don Primo.
“La missione della Chiesa è quella di perdonare non di condannare così come fa un padre che prende per mano un figlio in difficoltà cercando di aiutarlo, tralasciando giudizi ed atteggiamenti d’intransigenza. Così come ha fatto don Primo evitando di denunciare chi gli aveva sparato nel 1931 per la ragione che erano suoi parrocchiani”. Ancora un messaggio di amore e misericordia da parte del grande sacerdote padano che, grazie al suo comportamento e all’insegnamento, aveva fatto si che Bozzolo diventasse il paese con meno sangue sparso durante le guerra.
Rosario Pisani