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Viadana, Cavatorta risponde al Pd punto per punto dopo gli attacchi dei circoli

“I circoli del Partito Democratico mi attaccano su alcuni punti amministrativi viadanesi - spiega Cavatorta - ben conoscendo però le risposte, che ad ogni consiglio ripeto. Ma, come si dice, non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire o finge di non sentire”.

VIADANA – Si difende il sindaco di Viadana Giovanni Cavatorta dall’attacco giunto nei giorni scorsi a mezzo stampa dagli avversari politici. “I circoli del Partito Democratico mi attaccano su alcuni punti amministrativi viadanesi – spiega Cavatorta – ben conoscendo però le risposte, che ad ogni consiglio ripeto. Ma, come si dice, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire o finge di non sentire”.

Da qui la risposta, punto per punto. “Avanzo di amministrazione: premesso che un buon amministratore spende e non sperpera come purtroppo ci hanno abituato in Italia per anni, la maggior parte dell’avanzo purtroppo non è spendibile perché vincolata da normative contabili (come gli accantonamenti per crediti di dubbia esigibilità vecchi di anni: e qui si potrebbe disquisire di come non li hanno recuperati le passate amministrazioni…) o accantonata come la quota da destinare alla Provincia dei proventi da autovelox in assenza di decreti governativi, o come per cava Caselli: nel caso specifico dopo anni senza un atto deliberativo di giunta arrivato sul finire del 2013, abbiamo preso in mano la situazione, adesso c’è una causa in corso, sarà il giudice che ci dirà se, quanto e cosa dobbiamo fare nei confronti della rinaturazione. Dell’avanzo rimasto libero – prosegue Cavatorta – possiamo spendere solo una minima parte per rispettare il saldo di finanza pubblica (ex patto di stabilità) che soffoca i comuni, certi ex amministratori dovrebbero saperlo. Sono finiti i tempi delle vacche grasse nei quali si potevano aprire mutui e incassare milioni di oneri di urbanizzazione da destinare alle opere”.

Capitolo Giudice di Pace e bilancio. “Appena arrivati abbiamo fatto una quantificazione di quanto ci sarebbe costato mantenere l’ufficio del Giudice di Pace a Viadana dato che il governo per tagliare ha addossato ai comuni le spese: decine e decine di migliaia di euro a carico dei cittadini viadanesi e meno personale a disposizione internamente all’ente perché da dislocare per il giudice. Abbiamo rinunciato. L’anno scorso è stato il primo anno della nuova contabilità armonizzata e ci eravamo appena insediati, quest’anno abbiamo approvato il bilancio di previsione il 10 febbraio (termine ultimo il 31 marzo): erano almeno 7 anni che non veniva approvato così presto a Viadana, ora l’ente può operare, adesso ci concentreremo sul consuntivo”.

“Per il palazzetto – spiega il sindaco – anche qui tocca ripetersi: arrivati a metà 2015 dopo il commissariamento abbiamo subito firmato con l’assicurazione, abbiamo costituito la stazione appaltante poi, avuto certezza del premio assicurativo, abbiamo indetto il concorso di progettazione, parallelamente abbiamo steso l’accordo di programma con la Regione Lombardia che ci ha garantito ulteriori 400.000. Adesso siamo nella fase della progettazione esecutiva, vedremo cosa ci dirà. Tutti passaggi laboriosi e complessi. Certo se potessi fare un mutuo sarebbe tutto più facile, noi invece in questo anno e mezzo ne abbiamo estinti circa per due milioni che avevano acceso negli anni dell’amministrazione “allegra”. Vorrei vedere questi signori dei circoli cosa sarebbero in grado di fare oggi ma la gente in cabina elettorale ha scelto diversamente”.

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