Via Romanini, i residenti abbassano le siepi per poter immettersi sicuri sull'asolana
Chiedono più attenzione i cittadini da queste parti. Spesso invano. L’unica speranza è che i residenti più volenterosi continuino a mantenersi attivi sostituendosi al pubblico ogni qual volta il pubblico latita. Solo per poter avere quella sicurezza che non c’è e di cui avrebbero bisogno e diritto.

CASALMAGGIORE – Che sia di competenza di comune o provincia poco importa ai fini della mera narrazione. Perché poi, alla fine, la manutenzione spesso tocca a chi ci vive. Va così da queste parti. I residenti, se vogliono entrare sulla provinciale da via dei Romanini, sono costretti a provvedere da soli al taglio delle siepi.
Così è stato ieri quando uno dei residenti (non lo nominiamo poiché, oltre al danno, potrebbe pure subire la beffa di aver fatto un’operazione di non sua competenza su un tratto pubblico) ha potato la siepe che non consentiva più la visibilità. La provincia è un ente fantasma, una sorta di ectoplasma in cerca di un’identità precisa dopo al riforma a metà del governo Renzi. L’amministrazione sollecitata ripete spesso che le competenze sono provinciali.
Intanto, se non fosse stato per il volenteroso che è intervenuto ieri mattina, entrare in strada sarebbe stato come sempre un terno al lotto. Un tempo forse ve ne era meno necessità. Ma poi il quartiere è cresciuto e con esso le macchine che vi passano mentre è diminuita l’attenzione. “I cittadini – spiega Rino Berardi – si trovano tante volte a dover provvedere autonomamente anche rischio e pericolo pur di riportare in condizioni di sicurezza tratti di strada di competenza della Provincia oppure del Comune. E per non parlare solo della strada anche della nostra pista ciclabile poco sicura, dove regolarmente si bucano le gomme ma nessuno pensa al problema ed è interessante sottolineare che ormai via Romanini fa parte di un quartiere proprio ed è importante per questioni di sicurezza di mantenere sempre pulito quel tratto di strada anche perché si affaccia sulla strada statale asolana percorsa da 20.000 veicoli al giorno”.
Rino Berardi è uno dei residenti, uno di quelli che protestano spesso. Ormai ha perso il conto delle volte in cui, percorrendo la ciclabile in bicicletta da solo o col figlio, ha dovuto ricorrere al meccanico per una gomma buca. Ma è in macchina, soprattutto se si lasciano crescere le siepi a mo’ di foresta amazzonica, che i pericoli sono più seri. Perché, come si può notare anche dalla foto di prima del taglio, la visibilità è ridotta quasi a zero e le auto, per poter vedere qualcosa, sono costrette a spostarsi ben oltre il segnale orizzontale di stop.
Eppure anche qui le tasse le pagano per avere alla fine un servizio – per quanto riguarda la manutenzione – degno delle imprecazioni più colorite. Un servizio che sono costretti a farsi, in maniera autonoma, gli stessi cittadini se vogliono preservare le loro auto e la salute.
Chiedono più attenzione i cittadini da queste parti. Spesso invano. L’unica speranza è che i residenti più volenterosi continuino a mantenersi attivi sostituendosi al pubblico ogni qual volta il pubblico latita. Solo per poter avere quella sicurezza che non c’è e di cui avrebbero bisogno e diritto.
Nazzareno Condina