Politica

Calogero Tascarella: "Sindaco pavido, con Trenord bisognava farsi sentire"

“Soluzioni suggerite dalle esigenze dei cittadini, che sono tante. Adesso che il comune ha raccolto solo 22 questionari che si fa? Spero che venerdì ci si faccia sentire ed emerga proprio questo, la paura di fare del primo cittadino”

CASALMAGGIORE – Con ogni probabilità sarà assente dal Consiglio Comunale di domani. Ancora in convalescenza dopo l’incidente in bicicletta, lo seguirà da casa in streaming. L’incidente non ha spento però l’indole combattiva del Consigliere di Casalmaggiore la Nostra Casa Calogero Tascarella, intenzionato a dire la sua. La questione – manco a dirlo – quella del ponte Po.

Ci ha raggiunto al telefono. “No, non c’è nulla da imputare all’amministrazione sulla questione ponte in maniera diretta. Le responsabilità di questa amministrazione sono altre”. Secondo il consigliere il sindaco Filippo Bongiovanni avrebbe potuto fare di più. “Non ha responsabilità dirette, ma posso dire che ha mostrato ancora una volta di essere un pavido. All’incontro con Trenord, quando gli si chiedevano i dati e gli si chiedeva di raccoglierli avrebbe dovuto battere i pugni sul tavolo e farsi sentire. Trenord, che offre un servizio pubblico, non ha bisogno di dati per capire che il servizio è quello che è. E’ quello che è da ancora prima della chiusura del ponte. Adesso è un momento di emergenza per tutto il territorio e le risposte dovrebbero essere immediate. Non serve un questionario”.

La mozione presentata da CNC avanza soluzioni: “Soluzioni suggerite dalle esigenze dei cittadini, che sono tante. Adesso che il comune ha raccolto solo 22 questionari che si fa? Spero che venerdì ci si faccia sentire ed emerga proprio questo, la paura di fare del primo cittadino, l’incapacità di farsi sentire”. Tascarella contesta anche il fatto che il territorio non abbia rappresentanza, come emerso da alcune critiche mosse dal Listone: “Abbiamo un assessore regionale che dovrebbe rappresentarci, ed è proprio di questa terra. A parte i soldi tirati via da un ponte per metterli a disposizione di un altro, non l’ho più sentito”.

Nazzareno Condina

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