Cronaca

R.B. da guinness dei primati, centesima foratura in ciclabile in tre anni

“Centesima foratura, e 1000 euro di spesa raggiunte. Nessuno se ne prende la responsabilità e sono stanco. Io la bici la uso per andare a lavorare ma qui, a partire dall’amministrazione, delle biciclette non frega niente a nessuno”

CASALMAGGIORE – Un record da guinness dei primati. R.B., residente in via Romanini, è arrivato a tagliare l’incredibile soglia delle 100 forature in 3 anni. La centesima questa mattina, mentre si stava recando a lavoro. Non ha fatto neppure in tempo a salire in sella perché il pneumatico era a terra. Buco come il solito. Non è la prima volta che protesta per quella ciclabile, quella che unisce la rotonda Diotti a Vicobellignano, ricca di asperità, un vero e proprio campo minato per i malaugurati che vi si trovano a transitare. Nonostante le proteste tutti fanno orecchie da mercante. La provincia se ne lava le mani, il comune se ne lava le mani. “Centesima foratura, e 1000 euro di spesa raggiunta solo per riparare la ruota – spiega – nonostante tutte le proteste. Nessuno se ne prende la responsabilità e sono stanco. Io la bici la uso per andare a lavorare ma qui, a partire dall’amministrazione, delle biciclette non frega niente a nessuno”. Casalmaggiore non è città per biciclette e viabilità dolce: “E’ pure inutile che uno come Giancarlo Simoni lotti per una mobilità ciclabile. In questa città le bici per l’amministrazione non esistono. Asfaltano una strada mentre tante altre fanno schifo, il porfido si stacca dalle vie del centro ed io foro la bicicletta per andare a lavoro”. Siamo messi così, nessuno che si degni di venire a pulire: “Basterebbe eliminare gli arbusti spinosi tanto in questa città val la pena mettere solo pietre che restano al loro posto”. O arbusti in plastica che non sono a rischio taglio: “Avevo promesso che alla centesima foratura avrei caricato la bici in spalla e sarei andato in città. Ma non ne vale davvero neppure la pena. Tanto qui la situazione resta questa e nessuno fa niente”.

Nazzareno Condina

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