Cronaca

Trenord e il 'gioco' delle tre versioni: alle 18.22 tutti a piedi a Parma

Queste le condizioni a cui giornalmente i viaggiatori si trovano a dover far fronte. Da quel che sappiamo alcuni lavoratori in attesa dello stesso treno a Mezzani, hanno deciso di tornare a piedi a Casalmaggiore

PARMA – Sarebbero dovuti tornare a casa prendendo il treno delle 18.22 da Parma, direzione Casalmaggiore e Piadena. Ma quel treno da Parma non è mai partito. Ma quel che più indigna che neppure se ne conoscono gli effettivi motivi. A dover prendere quello delle 19.22, un ora dopo al rientro previsto, anche il consigliere del Listone Alessandro Rosa e il consigliere Piadenese Andrea Cantoni, entrambi studenti e entrambi coinvolti in un ‘mistero’ dai tratti comici, se non fosse per le implicazioni di natura personale che si legano ai ritardi o alle cancellazioni. “Stavo per salire sul treno – racconta Rosa – quando ci hanno avvertito che non sarebbe partito. Il macchinista ci ha spiegato che sarebbe dovuto andare a fare rifornimento di gasolio perché non ce n’era”. A quel punto tutti coloro che avrebbero dovuto partire si sono dovuti arrendere: “Gli autoparlanti della stazione hanno dato l’annuncio che il treno non sarebbe partito per un guasto meccanico. E qui abbiamo la seconda versione. La terza ce l’ha data direttamente Trenord sull’app, parlando di atti vandalici”. Tre versioni insomma, un’unica iattura. Un’unica vergogna. Queste le condizioni a cui giornalmente i viaggiatori si trovano a dover far fronte. Da quel che sappiamo alcuni lavoratori in attesa dello stesso treno a Mezzani, hanno deciso di tornare a piedi a Casalmaggiore. Il trasporto su ferro continua a mostrare tutti i suoi limiti: e – quel che è peggio – nonostante le denunce quotidiane, a nessuno nelle stanze dei bottoni sembra fregare nulla.

Nazzareno Condina

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