Formaldeide, a Viadana più che a New York. Mercoledì incontro in Regione, venerdì se ne parla a Viadana
Quattro campagne settimanali di monitoraggio utilizzando 62 campionatori di formaldeide e biossido di azoto sparsi sul territorio tra Viadana e Pomponesco, hanno evidenziato nei 3mila bambini presi in esame l’esistenza di un danno cellulare precoce.

VIADANA – Si è tenuta mercoledì in commissione Sanità, al fine di richiamare l’attenzione sulla tossicità e sugli effetti dell’esposizione alla formaldeide, l’audizione, richiesta dal M5S, del dott. Paolo Ricci (ATS Val Padana) e del dott. Alessandro Marcon (Università di Verona), che si stanno occupando del protocollo di ricerca, dell’analisi dei dati raccolti e dell’aggiornamento del progetto “STUDIO VIADANA III”, prosecuzione delle indagini epidemiologiche “VIADANA I e II”, riguardante la ricerca sulla salute respiratoria in età pediatrica e sull’incidenza di tumori nel distretto sanitario di Viadana.
Durante l’audizione è emersa la necessità di sollecitare ARPA a fornire i dati ambientali raccolti, i dati relativi alle emissioni SME aziendali e i dati sul PM10: si procederà al più presto a fare questo sollecito in modo che “Viadana III” possa proseguire ed essere completata entro quest’anno. Altro punto degno di nota, oltre alla necessità della riduzione del traffico (pipe-line e gronda nord), è stato il ragionamento fatto riguardo l’aggiornamento dell’autorizzazione ambientale di una delle due aziende del pannello truciolare, che dovrà avvenire entro agosto 2019. In quella fase sarà possibile prevedere prescrizioni per ridurre ulteriormente l’emissione di polvere di legno e formaldeide durante la fase di formatura a caldo del pannello.
Due cose su tutte sono emerse:
1) A Viadana c’è più alta concentrazione di Formaldeide che in tutta la metropoli di New York. Considerando che lo IARC (Agenzia internazionale sulla ricerca sul cancro) afferma che la formaldeide provoca cancro (tumori a gola e cervello) e alcune tipologie di leucemie;
2) In questi anni le ditte del pannello truciolare hanno rispettato la normativa ambientale vigente e adottate le BAT (Best Available Techniques), cioè le migliori tecnologie disponibili sul mercato internazionale.
“Tuttavia i dati sanitari dicono – spiegano dal Movimento 5 Stelle – che non è stato sufficiente per tutelare la salute della popolazione più suscettibile all’inquinamento ambientale, cioè i bambini che spesso purtroppo fungono da “involontarie sentinelle” della popolazione generale, annunciando la presenza di pericoli futuri per tutti. Gli studi scientifici fatti fino ad oggi sul territorio (con Viadana III ancora in corso) effettuati congiuntamente dalla Cattedra di Epidemiologia dell’Università di Verona (dott. Alessandro Marcon e colleghi), dall’Osservatorio Epidemiologico e dal Servizio Salute e Ambiente di ATS Val Padana, hanno dimostrato che la formaldeide, pur a basse dosi, è in grado di aumentare la frequenza di molte patologie pediatriche, soprattutto respiratorie, nonché di provocare danni genotossici, cioè alterazioni del DNA cellulare. Si tratta di danni ancora reversibili che però possono costituire la prima tappa del processo della cancerogenesi”.
Tre le proposte di ATS Valpadana:
A) ridurre ulteriormente il flusso di massa (tonnellate/anno) delle polveri generate dalla formatura a caldo dei pannelli truciolari che trascinano con se la maggior parte della formaldeide emessa in atmosfera dalle aziende del settore;
B) ripristinare la pipe-line, cioè la conduttura che dal fiume Po, dove arrivano le bettoline con il metanolo, trasferiva direttamente in azienda la materia prima, evitando in tal modo il traffico di centinaia di camion che impattano ora su aree abitate.
C) Investire ulteriormente in ricerca per un sostituto innocuo della formaldeide per la produzione delle resine.
Entrando più nel dettaglio, mercoledì mattina si sono passati in rassegna i risultati degli studi precedenti: 4 campagne settimanali di monitoraggio utilizzando 62 campionatori di formaldeide e biossido di azoto sparsi sul territorio tra Viadana e Pomponesco, hanno evidenziato nei 3mila bambini presi in esame l’esistenza di un danno cellulare precoce. “Le analisi preliminari hanno evidenziato – spiega Andrea Fiasconaro, consigliere regionale Movimento 5 Stelle Lombardia – un’associazione statisticamente significativa tra la distanza dalle fabbriche che utilizzano resine per la produzione di pannelli truciolari e i ricoveri ospedalieri per patologie dell’apparato respiratorio nella popolazione pediatrica del distretto. Le medie stimate a Viadana hanno evidenziato una concentrazione di formaldeide più alta rispetto a una metropoli come New York. Lo studio certifica la correlazione tra la maggior esposizione ad inquinanti atmosferici e l’aumento dei livelli medi degli indicatori di genotossicità nelle cellule della bocca dei bambini. Con “Viadana III” ci si ripropone di fare uno screening della nuova generazione di bambini e confrontare i risultati con i vecchi dati per verificare cosa sia cambiato, studiare gli effetti di questo tipo di inquinamento durante la gravidanza e controllare l’incidenza dei tumori, in particolare verificare se c’è un eccesso di leucemie, per le quali c’è una evidenza non conclusiva tra territorio e presenza di formaldeide”.
Occasione per confortarsi con i cittadini anche sull’audizione avvenuta mercoledì sarà sicuramente venerdì 18 gennaio alle 21 presso l’Auditorium ITC di Viadana all’incontro “Che aria Tira?”. “Si tratta di un’occasione importante – afferma il responsabile della comunicazione Gabriele Ori Tanzi – durante la quale verrà presentata la petizione europea promossa da “Noi Ambiente e Salute” per chiedere limiti più stringenti sull’utilizzo della formaldeide e la sua sostituzione nella filiera del pannello truciolare, che verrà discussa il prossimo 22 Gennaio a Bruxelles in Commissione petizioni europea”. Saranno presenti all’evento, l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Eleonora Evi (Commissione petizioni, ambiente, sanità pubblica), che si è attivata per sollecitare la discussione della petizione all’attenzione della Commissione Europea, e il Dr. Mario Franzini (associazione Prevenzione Tumori onlus di Guastalla), che illustrerà gli esiti di un monitoraggio della formaldeide nelle acque e nell’aria della Bassa reggiana e mantovana. Sono stati inoltre invitati ad intervenire i parlamentari ed i consiglieri regionali delle province di Mantova e Cremona, nonchè i Sindaci dei comuni del Distretto Sanitario Oglio Po Casalasco.
“Più del 12% della formaldeide europea – prosegue Ori Tanzi – viene oggi prodotta nella provincia di Mantova, nonostante dal primo gennaio 2016 sia stata dichiarata sostanza cancerogena che può provocare tumori e leucemie. Per questo siamo più motivati che mai per ottenere che essa venga sostituita con altri tipi di collanti non nocivi, come del resto si sta facendo già oggi in altri Paesi della Comunità Europea. Vogliamo un percorso a favore delle aziende del territorio, conciliando le esigenze dei piani industriali, i diritti dei lavoratori e la tutela della nostra salute e delle future generazioni. Ci auguriamo una nutrita partecipazione della cittadinanza, affinchè possa comprendere la portata di questo problema, e sostenere questa “battaglia” in favore di una migliore qualità dell’ambiente in cui si vive e, quindi, di un futuro migliore per tutta la comunità e per le future generazioni”.
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