Muranet, passi avanti per il progetto presentato dal Gal Oglio Po
Le città murate in Lombardia rappresentano infatti una risorsa culturale di grande importanza, condividendo istanze e bisogni individuali e non essendo dunque, sin qui, ancora state organizzate in una visione d’insieme. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Il progetto “Muranet – Le mura non sono muri” entra nel vivo: si tratta di un percorso promosso dal Gal Oglio Po, che cerca finanziamenti e si muove su un ambito territoriale molto ampio, ossia Sabbioneta, Bozzolo, Rivarolo Mantovano, Canneto sull’Oglio, Ostiano, Pizzighettone, Crema e Asola.
Le riprese che vi mostriamo dall’alto, da parte di Federico Bellin, sono al centro del progetto Muranet e mostrano le mura di Bozzolo in particolare, oggetto di un recente restauro e di una messa in sicurezza. L’idea progettuale è quella di valorizzare il patrimonio murario, annullando o comunque abbassando l’alto rischio di perdita di questo patrimonio, proponendo una riflessione collettiva e urgente sul significato simbolico delle mura.
Le città murate in Lombardia rappresentano infatti una risorsa culturale di grande importanza, condividendo istanze e bisogni individuali e non essendo dunque, sin qui, ancora state organizzate in una visione d’insieme. Da qui l’obiettivo del Piano Integrato della Cultura “Muranet”, che intende sviluppare la rete di valorizzazione del patrimonio murario, osservando aspetti architettonici, socio-culturali e di sviluppo delle comunità.
Dapprima lo stato dell’arte degli interventi di recupero, per capire cosa sia stato fatto e cosa ancora manchi; poi un’azione pilota che sia paradigma di tutela e recupero trasferibile anche in altri contesti; e ancora il concetto di identità comunitaria trasferito proprio sulle mura, creando in tal senso un programma di sensibilizzazione su scala regionale.
Infine la gestione che sviluppi una collaborazione tra proprietari, gestori e organizzazioni della società civile – e questo è il motivo per cui al progetto partecipano comuni, Unioni di Comuni, ma anche associazioni e gruppi di volontari – e, come punto d’arrivo, un approccio programmatico d’insieme alla valorizzazione del patrimonio murario, mettendo in rete le forze per un lavoro complessivo, volto a racchiudere territori anche chilometricamente non vicinissimi, ma uniti da un patrimonio unico.
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