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Residenti ALER, chiuso l'ufficio di Casalmaggiore. Pasotto: "E' scandaloso"

"L'aver tolto questo ufficio dove presentare documenti o rivolgersi in caso di necessità, vista soprattutto la composizione dei residenti, spesso anziani non automuniti, crea un grosso problema. Dobbiamo lottare per i servizi ai cittadini"

CASALMAGGIORE – Lasciati senza più un servizio sul territorio e costretti ad andare a Cremona. Perchè poi, soprattutto per alcune pratiche, è necessaria una presenza, o una firma. 250 appartamenti sul territorio, più 80 comunali. E l’obbligo, ogni due anni, di recarsi a Cremona per apporre una firma per l’anagrafe dell’utenza. Perché a Casalmaggiore l’ufficio dell’ALER non esiste più. Della questione si è discusso giovedì sera in consiglio comunale, grazie ad una interpellanza presentata da CNC e illustrata dall’ex assessore ai Servizi Sociali (sotto l’amministrazione di Claudio Silla) ed ora esponente dell’opposizione Pierluigi Pasotto.

Un servizio in meno ai cittadini che ha lasciato sconcertato il consigliere di opposizione e – invero – preoccupato anche l’amministrazione che, grazie al sindaco Filippo Bongiovanni, si era impegnata ad affrontare negli scorsi mesi la questione. L’ALER ha motivato la decisione (seppur ‘mitigata’ con il potenziamento dei servizi telefonici) con la carenz di personale, come spiegato dallo stesso primo cittadino che ha altresì evidenziato che pure gli altri uffici decentrati della provincia avevano subito la stessa triste sorte.

La chiusura del punto territoriale dell’ALER ha naturalmente aumentato l’afflusso di cittadini che cercano di ovviare al problema negli sportelli comunali. “La decisione dell’ALER è questa – ha spiegato il sindaco – peraltro motivata proprio dalla mancanza di personale. L’ALER ha preferito concentrare tutti i servizi a Cremona”. E poco importa che ad abitare gli appartamenti di edilizia residenziale pubblica siano soprattutto anziani, e tanti siano anziani soli. Una decisione che ha lasciato dunque sconcertata sia maggioranza che opposizione ma contro la quale resta poco, o nulla da fare. Il dado è al momento tratto.

“L’aver tolto questo ufficio dove presentare documenti o rivolgersi in caso di necessità, vista soprattutto la composizione dei residenti, spesso anziani non automuniti, crea un grosso problema. Dobbiamo lottare per i servizi ai cittadini”.

Filippo Bongiovanni ha spiegato, in risposta alla questione posta da Pasotto, di non essere stato messo a conoscenza in maniera preventiva della chiusura dell’ufficio. E di essersi trovato di fronte al problema dopo che già prima che chiudesse era stata ridotta (da una mezza giornata alla settimana ad una mezza ogni 15 giorni) la possibilità di accesso. “Ho chiamato il nuovo direttore e mi ha spiegato di avere poco personale. Da qui è nata la decisione di concentrare il servizio a Cremona aumentando le prestazioni di quell’ufficio. Nonostante le richieste dal nuovo direttore non c’è stata nessuna apertura. Capisco i disagi per gli utenti ALER”.

“Tutto questo è scandaloso – ha chiuso il consigliere Pasotto – perché alla fine a pagare sono sempre i cittadini. Non credo che un ufficio aperto una mezza giornata alla settimana avrebbe pregiudicato il bilancio dell’ALER. A questo punto bisogna fare pressione, e chiedere che vengano garantiti interventi e prestazioni”.

Filippo Bongiovanni ha pure spiegato che si cercherà, con l’aiuto dell’AUSER, di organizzare il trasporto ove possibile a Cremona dei residenti che non hanno altre possibilità. Un palliativo – l’unico possibile – a quello che resta un disservizio serio per centinaia di cittadini.

N.C.

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