Cultura

Progetto "People's voice": la forza delle nuove idee, la parola ai giovani

L’agorà costituita dai vari social media, piazze virtuali in cui gli incontri si intensificano ogni giorno, è il territorio in cui il progetto People’s voice si muove con maggiore consapevolezza, soprattutto negli ambienti di un Facebook e Instagram. Il target a cui si riferisce è quello dei cosiddetti “Millennials”, i ragazzi e le ragazze nati tra il 1981 e il 1996.

L’agorà costituita dai vari social media, piazze virtuali in cui gli incontri si intensificano ogni giorno, è il territorio in cui il progetto People’s voice si muove con maggiore consapevolezza, soprattutto negli ambienti di un Facebook e Instagram. Il target a cui si riferisce è quello dei cosiddetti “Millennials”, i ragazzi e le ragazze nati tra il 1981 e il 1996.

“A breve arriverà anche il sito completo, creato da Beconcept, un gruppo di giovani del territorio. Ero davvero stanca di rimanere in silenzio. I miei coetanei lo hanno fatto per molto tempo, troppo. Quando ci hanno definito “Choosy” ci siamo guardati, l’un con l’altro, sbigottiti – ha raccontato Valentina Gobbi, 28 anni di Asola, fondatrice del progetto social – ero profondamente indignata, arrabbiata. Ci hanno insegnato a fare di tutta l’erba un fascio, ma non è vero! Oltre gli espatriati, oltre a chi effettivamente non ha voglia di fare, esistono ma sono pochi, ci sono tanti, tantissimi giovani che ogni giorno nei nostri territori si mettono in gioco. Così ho iniziato a girare per il mio paese, poi sono passata a quelli limitrofi. Il mio scopo era quello di raccontare i giovani che avessero qualcosa da dire. Non i migliori, non i più bravi, semplicemente i normali. Dare loro una voce, far sapere che esistono e che hanno qualcosa da dire a questa società che sembra non vederli”.

Idee ed opportunità potrebbe essere un sodalizio che nasce nel mondo virtuale e diventa reale grazie alla possibilità di potersi esprimere in un ambiente in grado di valorizzare gli impulsi che provengono dal mondo giovanile.

“Alcuni di loro sono stati notati da alcune realtà del territorio, ed ora lavorano a pieno ritmo. Penso a figure professionali come il pasticcere, il videomaker, lo stilista – prosegue Valentina – un’altra cosa emozionante è il fatto che i ragazzi fanno community tra di loro, si incontrano anche al di fuori del progetto stesso creando legami, lavorativi ma anche d’amicizia”.

Il pensiero comune è che quella attuale sia una fase di transizione in uno step evolutivo del genere umano che “lega” la generazione analogica a quella digitale, mentre altre correnti di pensiero riconoscono il grande cambiamento in atto come una vera e propria rivoluzione culturale. Ovunque risieda la realtà, i millennials sono risorse che possono trovare il proprio posto nella nella sfera professionale.

“Tramite Instagram parlo molto con i giovani che mi seguono del mondo che ci circonda. Sia di argomenti nazionali che internazionali, ma anche e soprattutto locali. E quando ci definiscono con qualche epiteto senza senso, loro sono i primi che mi scrivono subito: “Chi io che lavoro 10 ore al giorno?” oppure “Chi io che accetto i turni durante il weekend in negozio pur di arrivare a fine mese?” o “Ah no forse parlavano di me che a Natale e anche a Pasqua sono rimasta a lavoro senza festeggiare con la mia famiglia!” sono queste le frasi che mi hanno spinto a fare qualcosa, a non stare semplicemente ferma e vedere ciò che mi capitava attorno – conclude Valentina – Il motto di People’s voice è “Dateci le possibilità che ci spettano, vi faremo vedere di che cosa siamo capaci”, credete in noi, daremo il massimo”.

Alessandro Soragna

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