Parco di via Corsica: la gang, le
scritte e il senso d'abbandono
A farci senso è il senso d'abbandono che si respira tra quella che un tempo era la pagoda delle feste e gli spazi attigui. Tapparelle disegnate e in parte rotte, dichiarazioni d'amore e bestemmie, altre scritte di difficile comprensione
Due bottiglie di Jonnie Walker, ormai miseramente vuote, posate sulla seduta in fondo al parco. Un campo da pallavolo abbozzato, con nastro biancorosso a fare da righe e da rete. E poi ancora plastiche, cartacce, mascherine abbandonate. Il parco di via Corsica è quello che si vede non tanto all’ingresso, quanto in fondo. Una struttura semiabbandonata e poco controllata.
Una residente che abita a pochissima distanza dice che di notte si sentono voci. Non facciamo fatica a crederci: fu concepito (tanti anni fa) con una recinzione semplicissima da violare e il fatto che resti comunque discretamente isolato ne fa luogo ideale per ritrovo di ragazzi in cerca di solitudine.
Tra le scritte fantasiose, al di là della bestemmia fissata sul muro di cinta, una firma. La Gang dei Cazzi già di suo fa ridere così, se non fosse che è una delle tante scritte che campeggiano su muri, marmi e sulle sedute, nessuna risparmiata dalla furia dei writers. Nulla di artistico, intendiamoci. La Gang dei Cazzi molto probabilmente non ha al suo interno né dei Banksy, né dei Nick Walker. Solo dei cazzoni – nel senso metafisico del termine – armati di bomboletta spray.
La segnalazione dello stato in cui versa il campo ci è stata fatta nei giorni scorsi e siamo andati – come spesso quando possiamo – a verificare e a fotografare. Non sono le bottiglie a farci pena: non siamo senza peccato, non potremmo scagliare pietre in questo senso, visto che qualche bevuta adolescenziale ci ha visti protagonisti da ragazzi di strada. A farci senso è il senso d’abbandono che si respira tra quella che un tempo era la pagoda delle feste e gli spazi attigui. Tapparelle disegnate e in parte rotte, dichiarazioni d’amore e bestemmie, altre scritte di difficile comprensione.
E’ un parco pubblico e giace in condizioni non certo ottimali. Un vero peccato.
Nazzareno Condina