Chiesa

Caritas attiva nella diocesi
a favore dei profughi ucraini

Si ricorda che chi ospita cittadini ucraini appena giunti in Italia è tenuto ad effettuare la dichiarazione di presenza e di ospitalità entro 48 ore. Tale comunicazione deve essere inoltrata alla Questura (per il Comune di Cremona), agli uffici comunali per gli altri Comuni

Profughi al confine ucraino. Foto kevin buckert

La mobilitazione della rete Caritas a favore delle vittime della guerra è sempre più intensa, a supporto degli sforzi della rete internazionale Caritas in Ucraina e nei paesi di confine, e in diocesi di Cremona per aiutare le persone già giunte in Italia e organizzare una rete di accoglienza capillare, pronta a rispondere a eventuali, ingenti arrivi di profughi tramite canali ufficiali.

I cittadini ucraini arrivati in provincia di Cremona ad oggi sono 146, di cui 70 minorenni. Al momento, tutti sono ospitati all’interno di una rete familiare o di conoscenti già residenti nel nostro territorio, ovvero presso privati o comunità parrocchiali che, nell’immediato, hanno deciso di accogliere gratuitamente i cittadini ucraini.

La straordinaria generosità di tante persone e comunità si sta manifestando tramite la segnalazione a Caritas Cremonese di alloggi che potranno essere utilizzati per l’accoglienza di profughi, in accordo con le istituzioni governative e locali. Il tentativo è quello di promuovere un modello di accoglienza diffusa su tutto il territorio della diocesi, dando la precedenza agli alloggi messi a disposizione dalle parrocchie e dagli istituti religiosi. Saranno presi in considerazione anche gli alloggi autonomi, resi disponibili da privati cittadini. Si riserverà a una seconda fase l’eventuale accoglienza di profughi nelle famiglie, che generosamente hanno messo a disposizione parte delle proprie abitazioni. Tutto dipenderà dai flussi che potrebbero arrivare a noi a partire dagli accordi internazionali.

Ogni comunità parrocchiale coinvolta, al momento, deve poter garantire la sostenibilità economica delle accoglienze, come anche una rete di supporto e di relazioni.

Caritas Cremonese si impegna al coordinamento delle diverse esperienze e all’indicazione dei necessari adempimenti in accordo con gli Enti preposti. Ci sarà da verificare un possibile sostegno economico, anche in base a eventuali accordi di carattere nazionale o locale, che si spera di definire con le istituzioni.

La Caritas diocesana si metterà inoltre in contatto con le parrocchie e gli istituti religiosi che hanno messo a disposizione spazi per l’accoglienza per inserire questi posti nel sistema di accoglienza istituzionale che le Prefetture stanno coordinando. A chi accoglie saranno fornite tutte le indicazioni necessarie per l’espletamento delle pratiche giuridiche, sanitarie e per l’inserimento scolastico dei minori.

Si ricorda che chi ospita cittadini ucraini appena giunti in Italia è tenuto ad effettuare la dichiarazione di presenza e di ospitalità entro 48 ore. Tale comunicazione deve essere inoltrata alla Questura (per il Comune di Cremona), agli uffici comunali per gli altri Comuni.

Per i soggetti in arrivo dall’Ucraina è obbligatorio effettuare un tampone nasofaringeo per SARS-CoV-2 entro 48 ore dall’ingresso in Italia. Contestualmente sarà rilasciato il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente), necessario per ottenere prestazioni sanitarie e prescrizioni, anche di farmaci, a carico del Servizio Sanitario Regionale.

Rimane l’indicazione per le parrocchie, gli istituti religiosi e i privati di comunicare la propria disponibilità all’accoglienza mandando una mail a caritas@diocesidicremona.it oppure chiamando lo 0372-35063, specificando nome e cognome, contatto telefonico, dove si trova l’abitazione, quante persone possono essere ospitate, per quanto tempo ed eventuali costi.

redazione@oglioponews.it

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