Gussola, sfondato portone della casa
della sagrestana di San Benedetto
A segnalare il gesto di inciviltà (probabilmente dei soliti ragazzini annoiati che non fanno difetto in nessuno dei comuni dell'area) il Comitato che da solo si prende cura della Chiesa di San Benedetto di Borgolieto

L’ennesimo atto vandalico nei confronti di una struttura malamente presidiata e che probabilmente interessa poco a tutti, curia, belle arti e istituzioni comprese. A segnalare il gesto di inciviltà (probabilmente dei soliti ragazzini annoiati che non fanno difetto in nessuno dei comuni dell’area) il Comitato che da solo si prende cura della Chiesa di San Benedetto di Borgolieto. Ignoti hanno sfondato la porta della casupola dell’ex sagrestana per entrarvi, alla ricerca di qualcosa che non c’è (la casa è vuota, come avevamo avuto modo di verificare insieme al comitato nell’ultimo degli appuntamenti collettivi nell’area). Soddisfatti poi gli stessi artefici dell’atto si sono dileguati, senza lasciare traccia. Dopo l’intrusione lo stesso comitato ha pensato di dotare la struttura di un cancello in ferro per tutelarla da altri accessi. La casa, che sorge a fianco della Chiesa e dell’Oratorio, è un manufatto ormai abbandonato da anni. Secondo gli storici era l’ex sagrestia della Chiesa stessa prima dei rifacimenti. Una missione – quella dei vandali – peraltro del tutto inutile. La costruzione, come lo stesso Oratorio ancor più compromesso in cui è sito uno splendido affresco del 600 probabilmente della scuola del Ghislina (o del Ghislina stesso, come ritiene il professor Valter Rosa o della figlia dell’artista, come pensa la curia) prima o poi crollerà da sola. Basterà, come in altri casi in Italia, saper attendere che il tempo implacabile faccia il proprio lavoro: non servono sforzi, ci pensa già il disinteresse umano a fare il proprio mestiere.
N.C.