Il recupero di Waki nel racconto di
Marco Benini: ecco come è andata
Tutto inizia con una chiamata per la fuga (avvenuta un paio di giorni prima) di una femmina di cane lupo cecoslovacco (CLC) di nome Waki da Leno (BS). Purtroppo le indicazioni sulla direzione della fuga sono insufficienti e invito il proprietario ad attivare il NORAS che venerdì mattina interviene con Fabio Bonfanti e Alessio Guzzetti.
I cani molecolari danno l’indicazione precisa della zona in cui ha sostato Waki, ma le tracce si interrompono all’improvviso, suggerendo diverse ipotesi tra cui quella che la CLC sia fuggita di corsa nei campi a seguito di un urto con un’auto in transito. A complicare la vicenda, i proprietari (che avevano appena adottato il cane), non dispongono di alcuna foto di Waki.
Giunge la segnalazione di un CLC avvistato ad Asola (MN), ma scarto subito l’idea: non ci sono foto né filmati e toglierebbe tempo prezioso all’ispezione delle zone battute dai cani.
La sera decolla Nibbio02, in cerca di Waki, sorvolando la zona indicata dai cani. Viene rilevata la sagoma termica di un cane in fuga: potrebbe essere lei, ma la velocità del target unita alla presenza di cavi dell’alta tensione rende impossibile l’identificazione. Piazziamo le fototrappole per fugare i dubbi, ma gli esiti sono deludenti: il cane inquadrato non era Waki e i punti cibo non sono stati visitati.
Waki fa capire da subito che non si farà prendere facilmente.
L’istinto mi dice di indagare meglio sul CLC di Asola e arrivano i primi filmati da passanti sorpresi che hanno ripreso un lupo aggirarsi per Asola, poi per Acquanegra sul Chiese, poi Bozzolo. La distanza da Leno è tanta, forse troppa per dire che è lei, ma è l’unica traccia che abbiamo.
Giungono intanto le prime immagini ufficiali di Waki, risalenti a prima della fuga. Viene immediatamente comparata col cane dei filmati della provincia di Mantova. Ci sono molte somiglianze, ma anche molte differenze.
Per me appare decisivo che entrambe le lupe presentino capezzoli ingrossati che indicano un allattamento terminato di recente. Di nuovo una vocina interiore mi dice di persistere e che potrebbe trattarsi dello stesso cane, nonostante tutti insistano che non si tratti dello stesso cane.
Nel frattempo è trascorsa una settimana e decidiamo di spostare le ricerche nel mantovano. Proprio in quel momento arrivano segnalazioni che ci indicano un lupo cecoslovacco che si muove tra Marcaria e Campitello. Inizia una preziosa collaborazione con la polizia provinciale di Mantova, per tenerci costantemente aggiornati sugli avvistamenti, che cominciano a piovere quotidianamente.
Nel percorso incontriamo Francesko, che mentre cerca il proprio CLC Jack (scomparso circa 6 mesi fa) avvista la presunta Waki in movimento sull’argine dell’Oglio, nei pressi di Gazzuolo. Ci precipitiamo sul posto e, per la prima volta, la vediamo di persona: si muove furtiva, a proprio agio, nella vegetazione sull’argine. Zoppica leggermente (confermando l’ipotesi di Fabio sull’investimento).
La fotografiamo (sempre più somigliante a Waki) e proviamo un approccio soft, ma il cane chiarisce immediatamente di non voler alcun contatto con gli esseri umani. Appare terrorizzata e provata dalla fame. La perdiamo mentre si allontana nella boscaglia. Subito vengono piazzate delle fototrappole nei pressi dei luoghi dell’avvistamento.
Il mattino successivo giunge la notizia di un altro avvistamento a Marcaria, addirittura in una cascina! Il drone decolla per confermarlo e verso sera trova la cagna in un bosco fittissimo, a circa mezzo chilometro dalla cascina. Decidiamo di giocarci il tutto per tutto con una cattura con gabbia trappola all’interno della cascina. E quella sera Waki ci dà una lezione di sopravvivenza selvatica: viene alla cascina, ignora completamente la gabbia trappola, entra nel pollaio vuoto a curiosare (ripresa dalle fototrappole) e poi si allontana dalla cascina, per non farvi mai più ritorno. A nulla varranno i successivi tentativi di cattura con la gabbia in quel luogo.
Non solo.
La notte prima ha visitato il punto cibo che avevamo creato nei pressi di Gazzuolo, divorando tutto. Mentre noi eravamo da tutt’altra parte.
Il giorno successivo riusciamo nuovamente ad individuarla con il drone termico, mentre riposa tra i rovi ai lati di un canale, lungo un pioppeto. Data l’incostanza del cane sui punti cibo, tentiamo un approccio più diretto: l’imboscata.
Ovviamente anche in questo caso è la lupa a vincere il set, rilevando la nostra presenza da decine di metri di distanza e scomparendo nel nulla dopo averci gettato un’occhiata diffidente. Per la seconda volta l’ho avuta a meno di 20 metri da me e non l’ho potuta prendere!
Da quel momento nessuno ha più visto la cagna in quelle aree. I punti cibo rimangono deserti. Nessuno la vede più in quella zona. La lupa se n’è andata portandosi dietro tutta la sua magia e con lei la speranza di catturarla e capire se si tratti o no di Waki.
Ci prendiamo un pausa, dopo notti insonni. Giungono sparute segnalazioni, troppo confuse per capire la direzione sta prendendo il cane. E poi ieri, l’epilogo: la lupa ha attraversato la provinciale diverse volte.
Il pericolo è enorme: per lei e per gli utenti della strada.
Inoltre, poiché nella zona ci sono veri lupi, la sua presenza genera continuamente panico nel centro abitato che ha raggiunto.
Di concerto con Polizia Provinciale, Polizia Locale, Carabinieri e ATS, si tenta il tutto per tutto per bloccare il cane.
Nibbio02 si alza in volo un’ultima volta, in mezzo a raffiche di vento da 50 Km/h e pioggia battente…e la individua! Raggomitolata. Stremata. Sotto la tenda di una serra. E proprio lì, infine, viene presa, mentre Nibbio2 supervisiona le operazioni dal cielo. Si legge il chip: è Waki. Avevo ragione! Viene riconsegnata alla sua famiglia, viva e in sicurezza.
Io piango per l’emozione. E’ finita. Dopo oltre 10 giorni di ricerca da Leno a Mantova, attraverso notti insonni passate in auto a guardare le telecamere che inquadravano i punti cibo, lunghissime camminate nei pioppeti, voli di drone e tanto, tanto fango. Waki è casa. Sono stravolto. TI ho seguita ovunque, ti ho catturata nelle mie fototrappole, mentre a volte eri solo un fantasma, Waki. Ma da solo non avrei potuto nulla.
I ringraziamenti speciali vanno:
– alla Polizia Provinciale di Mantova e in particolare modo all’ agente Andrea Amadasi che si è distinto per dedizione, generosità, spirito di servizio e impegno profuso nel collaborare con noi;
– all’ATS di Mantova, sempre presente e pronta nell’interfaccia con il gruppo di ricerca;
– a Michele, il proprietario di Waki, che ha avuto fiducia in noi fin dall’inizio e fino alla fine. E che ha creduto e ancora crede in Waki;
– a Francesko, per tutto l’aiuto gratuito che ci hai dato;
– a Loredana, Fabio e Alessio del Noras e ai miei colleghi Marco Fanti e Samuel De Filippo, per il costante supporto;
– a Marco Armanini, per averci permesso di “occupare” la sua cascina e il suo pollaio per tentare la cattura;
– a tutti i volontari come Edwina che hanno contribuito, anche solo inoltrandomi una segnalazione, a questo ritrovamento;
– alla Polizia Locale ed ai Carabinieri;
– alla popolazione di Leno e specialmente a quella di Marcaria: avete un grande cuore;
Ma il grazie più grande va a te Waki. Sei stata incredibile. Sei sopravvissuta da sola macinando decine di km ogni giorno. Hai schivato ogni minaccia. Sei riuscita a eludere i nostri tentativi di cattura che, se perfetti per altri cani, erano rozzi e banali per te, che sei più lupo che cane.
Mi hai insegnato moltissimo. Mi hai emozionato moltissimo. Mi hai fatto conoscere persone stupende. Mi hai regalato una delle esperienze più toccanti ed intense della la mia vita. E mentre cercavo di riportarti a casa nella civiltà, mi hai trascinato con tutto il tuo istinto nel tuo mondo primordiale in cui non conta nulla, se non il bosco, la vita, la morte, la sopravvivenza.
Sei stata grande. E’ stato un onore cercarti e trovarti. Buona vita grande lupa! CONDIVIDERE questo video può aiutare molte persone a conoscere questo servizio e riabbracciare il proprio animale domestico prima che sia troppo tardi!
Se hai smarrito il tuo cane/gatto chiamami subito: 349.5105545
Marco Benini
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