I Madonnari di Rivarolo contro
le novità introdotte alle Grazie

Potrebbe non sembrare una questione indispensabile, ma per chi tiene alla cultura e alla storia (mezzo secolo) di una tecnica ormai assodata (quella del gesseto a secco), la notizia dell’introduzione – nella prossima esposizione di Ferragosto alle Grazie di Curtatone – dell’acqua nella tecnica di realizzazione dei dipinti da parte dei Madonnari, non è andata giù a molti. Perché si toglie il senso della storia di questa tecnica e, secondo alcuni, la si priva del necessario “peso culturale”, per così dire.

“Buongiorno, siamo un gruppo di Madonnari appartenenti all’Associazione Madonnari Rodomonte Gonzaga APS, che si impegna a salvaguardare la tecnica madonnara e altre tecniche antiche e a divulgare l’arte, come traino per un evoluzione umana globale.

Abbiamo appreso con rammarico le modifiche apportate alla tecnica del gessetto a secco dagli organizzatori del concorso dei Madonnari a Grazie di Curtatone, tempio dei Madonnari. La modifica della tecnica consiste nel introdurre un veicolo liquido: questo gesto modifica profondamente la cultura che ci è stata tramandata dai nostri predecessori. Vorremmo pertanto segnalare i punti che rendono questo cambiamento fortemente sgradevole:

1) si cancellano 49 anni di tradizione 2) si riscontra un deplorevole e scarsissimo rispetto verso chi ha portato a Grazie la tecnica del gessetto a secco, rendendo il concorso dei Madonnari di Grazie unico al mondo 3) l’introduzione di un veicolo liquido significa che la tecnica non è più a secco ma diventa tecnica mista a gessetto  4) in questo modo sparirà la casa dei Madonnari e il concorso diventerà un festival o un concorso madonnari come tanti , ma perderà la sua caratteristica principale; forse rimarrà solo il museo a indicare il meraviglioso passato.)

5) la tecnica a secco evidenzia le vere capacità del madonnaro, mentre la tecnica mista le camuffa,  agevolando il lavoro. 6) il pubblico che viene ad ammirare le opere non va ingannato: la tecnica da madonnaro è a secco, non mista e i soggetti sono quelli della tradizione religiosa popolare cristiana. 7) nel caso specifico del cinquantesimo, l’introduzione di un tema imposto, quello di Dante, toglie la libertà di espressione del madonnaro, l’opera diventa una commissione di lavoro e si snatura l’essenza del madonnaro libero.

Prima di scrivere questa lettera aperta, abbiamo parlato con gli organizzatori, trovando sia gentilezza che maleducazione: la loro risposta rispetto a questi cambiamenti è che i madonnari si devono evolvere ai tempi moderni. Ma l’evoluzione non passa dal distruggere una tecnica: chi fa così è un ignorante in materia. TUTTE LE TECNICHE SONO ETERNE: ci sono le tecniche fondamentali, che poi possono diventare miste e non è detto che una tecnica antica non possa diventare attuale, può evolversi senza che la si distrugga. Se avreste interpellato i veri amanti dell’arte, vi avrebbero indicato con profonde riflessioni  un percorso molto attuale che avrebbe coinvolto maggiormente  le  nuove generazioni per altri 49 anni (Parlando di evoluzione) . È molto strano che, se amate l’arte, non arriviate a capire come fare o almeno a provarci, prima di far sparire una tecnica fondamentale per l’arte madonnara. Ci viene il dubbio che valga di più il vostro ego che l’arte.

In chiusura, rispettando l’arte e la tecnica, proviamo un profondo rammarico quando le si usa impropriamente; la tecnica applicata all’arte esprime  felicità, unione, evoluzione, serenità, conoscenza, libertà per gli artisti e per gli osservatorie e per gli artisti, quando questo non accade, c’è il nulla. Per rispetto a chi ha portato fino a noi questa bellissima tecnica e per rispetto alla tecnica stessa, invitiamo i madonnari a riflettere. Voi organizzatori del cinquantesimo vi assumerete la responsabilità di quello che fate e sarete ricordati come coloro che hanno distrutto in modo cosciente il più antico concorso dei Madonnari con la tecnica del gessetto a secca”.

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