Cronaca

Tre lotti e variante bassa a Nord:
come può essere la tangenziale

Il piano per la tangenziale è partito: non c’è ancora certezza sui costi, tanto che la stima di 26 milioni di euro, arrivata dall’incontro in Regione forse in un eccesso di entusiasmo, è troppo bassa (serviranno circa 40 milioni di euro) ma intanto ci sono 13 milioni di euro dal Piano Marshall che servono per partire. Per avere cioè una “moneta di scambio”, letteralmente, con la quale poter chiedere altri fondi e dimostrare che si fa sul serio.

Possiamo provare a ipotizzare come sarà la nuova tangenziale Casalasca? Un progetto di massima c’è ed è la cosiddetta variante bassa rispetto a quella legata al Tibre: più bassa ossia più schiacciata verso Casalmaggiore, dunque con meno consumo di suolo e meno costi. Chiariamoci: la tangenziale non sorgerà domani, basti pensare che per il primo lotto della Gronda Nord sono serviti 8 anni, dal 2001 al 2008, dunque ci vorranno pazienza, pareri e burocrazia. Ma la notizia è che si parte.

Come sarà la tangenziale, si diceva? L’idea è quella di partire al più presto, coi fondi sul tavolo, sul primo lotto, che partirebbe dalla rotonda sulla Sabbionetana che si aggancia alla prosecuzione verso Quattrocase e Viadana, zona Fenilrosso. La rotonda sorge già in territorio di Casalmaggiore e da lì il primo lotto arriverebbe fino alla strada che dalla frazione di Cappella porta a Rivarolo del Re. Il primo lotto è il meno costoso ed è il motivo per cui i 13 milioni del Piano Marshall potrebbero già mettere in moto le operazioni per costruirlo, senza aspettare gli altri fondi, necessari invece per chiudere i due lotti successivi.

Il secondo lotto ripartirebbe dalla strada Cappella-Rivarolo del Re proseguendo fino a Vicoboneghisio, sulla strada per Bozzolo. Poi vi sarebbe il terzo lotto, il più complesso e costoso, perché per arrivare alla rotonda Sereni, in zona Vicobellignano (che è il punto in cui la tangenziale inizierà o finirà, innestandosi sull’Asolana) servirà un sovrappasso che scavalchi la ferrovia in zona Lamari.

La Regione avrebbe chiesto un ulteriore sforzo per provare ad “abbassare” ancora di più il tracciato, dunque accorciandolo, per ridurre i costi. Le trattative sono in corso: ma finalmente la tangenziale casalasca, anche se serviranno tempo e pazienza, non è più utopia.

Giovanni Gardani 

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