Rive Gauche e Onda Queer: il 16
marzo corteo pro Palestina

Il Collettivo Onda Queer, in collaborazione con il Circolo Rive Gauche, organizza una manifestazione a sostegno del popolo palestinese e della pace in Medio-Oriente in programma per domenica 16 marzo, alle 15:30 presso il piazzale della stazione FS, con partenza del corteo alle 16 e arrivo in Piazza Turati.
“A un anno di distanza dalla manifestazione organizzata a Casalmaggiore – esordiscono i promotori dell’iniziativa di domenica 16 – torniamo a denunciare i crimini commessi dal governo israeliano che il cessate il fuoco del 19 gennaio 2025 non può cancellare. Come nello scorso appello condanniamo fermamente gli orrori del 7 ottobre 2023 e ogni forma di azione terroristica, rigettando ogni accusa di antisemitismo: supportare il popolo palestinese e condividerne le rivendicazioni non significa in alcun modo giustificare l’attività di Hamas o Hezbollah, né essere contro il popolo ebraico.
Oggi siamo a chiederci: che tregua è questa? Nelle ultime settimane abbiamo assistito allo spostamento della violenza israeliana da Gaza in Cisgiordania. Il cessate il fuoco costituisce una vittoria per la resistenza palestinese, ma non può bastare perché non rappresenta una pace duratura che sarà tale solo quando finirà l’occupazione dei territori e l’apartheid di quel popolo.
Nell’accordo firmato si dichiara che dal 19 gennaio gli abitanti di Gaza sarebbero potuti tornare alle loro vite, nelle loro case, dai loro familiari. Ma cosa resta in realtà di Gaza?
L’annientamento dei servizi essenziali e la distruzione di tutte le infrastrutture l’hanno devastata e le conseguenze a lungo termine – sottolineano da Onda Queer e da Rive Gauche – potrebbero causare altre decine di migliaia di morti indirette.
Ora più che mai sentiamo il dovere di manifestare perché la questione palestinese non sprofondi di nuovo nell’indifferenza, di chiedere giustizia per un popolo che in settant’anni ha subito l’oppressione dei governi israeliani che sono rimasti impuniti, nonostante la condanna della comunità internazionale e le decine di risoluzioni ONU.
La resistenza del popolo palestinese è un esempio per tutta l’umanità e l’Europa e l’Occidente devono assumersi le proprie responsabilità. Ognuno di noi può fare qualcosa e manifestare è un atto di impegno civile. Oggi accettiamo la tregua per ottenere la liberazione domani”.
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