Ato: nominato il nuovo Cda, ma
l'assemblea dei sindaci si spacca
Casalasco rappresentato da due membri nell'organo provinciale che "governa" gli interventi idrici: Stefano Belli Franzini (presidente) e Alberto Madesani
Tensioni nell’assemblea dei sindaci dell’Ufficio d’ambito ottimale (Ato) della Provincia di Cremona riunita nel pomeriggio per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione dell’organo che svolge funzioni di programmazione, pianificazione e controllo dell’operato del gestore del ciclo idrico, che per la provincia di Cremona è Padania Acque. Al termine di una seduta molto agitata sono stati eletti Stefano Belli Franzini (presidente), Cinzia Fontana, Simona Pasquali, Luca Ferrarini, Alberto Madesani.
La doppia seduta convocata dal presidente dell’assemblea Michel Marchi doveva decidere sia le modalità del voto sia le nuove candidature e una prima impasse si è vista su quale criterio seguire per la nomina della cinquina: procedere con una lista bloccata di nomi e utilizzare il criterio del voto ponderato (proposta del presidente della Provincia Mariani) quindi con un peso maggiore dei tre comuni più popolosi, criterio utilizzato anche in precedenza; oppure utilizzare la proposta di Marchi per cui ogni fascia dimensionale dei comuni avrebbe votato il proprio candidato. Messa ai voti, dopo una discussione anche molto accesa, ha prevalso la prima soluzione, con il 63% dei voti a favore e l’uscita dalla sala per protesta di una parte consistente di amministratori di Lega e Forza Italia, tra cui il sindaco di Soncino Gabriele Gallina (FI) e quello di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni (Lega).
I toni erano saliti già in precedenza, quando il sindaco di Sergnano Mauro Giroletti, prima ancora venisse scelto il criterio, aveva proposto i tre nomi di competenza dell’assemblea dei sindaci: oltre a Simona Pasquali e Luca Ferrarini, già previsti, quello di Roberto Madesani, assessore a Casalmaggiore di area Fratelli d’Italia, al posto di Giovanni Leoni, di Forza Italia.
“Come Provincia ci compete di indicare due nominativi – aveva detto Mariani prima dell’avvio lavori – lo faremo, e sono gli stessi dell’altra volta: il sindaco di Gussola Stefano Belli Franzini, con l’indicazione della carica di presidente e il Vice Sindaco del Comune di Crema, Cinzia Fontana. Poi dopo l’Assemblea sceglierà i propri rappresentanti, in base alla legge regionale e alle fasce di popolazione di abitanti, in maniera del tutto autonoma l’Assemblea deciderà. Comunque la Provincia farà le proposte dell’altra volta, con molta tranquillità e serenità”.
Mariani spiega così la scelta di utilizzare il criterio del voto ponderato, ossia basato sulla grandezza dei Comuni: “Faccio l’esempio del mio paese, Stagno Lombardo, che ha 1.500 abitanti: sicuramente non può e non è neanche corretto che abbia lo stesso peso di un Comune come Castelverde, che ne ha 5.600, piuttosto del Comune di Cremona, che ne ha 70.000. Quindi credo che sia il metodo di voto più logico e più lineare”.
Di diverso avviso il sindaco di Soncino e segretario provinciale di Forza Italia, Gabriele Gallina: “Ci auguravamo che il presidente della Provincia riuscisse a trovare gli equilibri tra i sindaci in questi tre mesi di tempo. Così non è stato fatto; probabilmente ci sarà ancora una forzatura da parte del Pd che vorrà nominare tutti membri del centrosinistra. Noi siamo disponibili a trovare una quadra con il centrosinistra per il bene del territorio e del ciclo idrico integrato”, aveva detto a inizio seduta, andata poi a finire diversamente.
“Se bisogna eleggere tre membri per le fasce di abitanti – aveva poi aggiunto riguardo la scelta dei criteri di voto – credo che la logica sia che ogni comune appartenente ad una fascia dimensionale possa votare per un proprio rappresentante; non penso che Cremona e Crema, siccome hanno tanti abitanti, possano arrogarsi di decidere anche quali saranno i rappresentanti dei comuni più piccoli. Questo sarebbe un altro atto di arroganza e prepotenza a cui siamo ormai abituati fin dalla presidenza di Signoroni e in questo modo ci perde il territorio”.
Dunque ancora una volta il tema dell’acqua divide in modo trasversale il territorio cremonese, come si era visto anche lo scorso anno per la nomina del Cda di Padania Acque.
Giuliana Biagi