Casalasca, bilancio sano
"Rialzi? Minimi e dettati da Arera"
Un aumento lieve delle tariffe, mediamente del 2.79% sia per le utenze domestiche che non domestiche; la novità del verde che torna ad essere rifiuto urbano e non più speciale; i 6 euro in più per ciascuna utenza, imposti da Arera. E un bilancio molto solido, con diversi mutui che vanno ad estinguersi dietro un fatturato di 15 milioni e 800mila euro.
Sono i numeri e le novità presentate in consiglio comunale a Casalmaggiore da Casalasca Servizi, la società che vive un momento epocale dato che diventerà in house providing e potrebbe presto prendere la strada della multiservizi. Intanto il presidente Lorenzo Vicini e il direttore generale Filippo Bertolotti hanno illustrato tutte le novità al consesso cittadino.
Per quanto concerne il verde, che torna rifiuto urbano e dunque sarà a carico del servizio pubblico, l’incidenza sarà di 50mila euro circa, il 2% del piano economico con evidenza reale dal 2027: si è però cercato il buon senso, tanto che fino a 250 kg l’utente privato non paga nulla, così come il giardiniere se conferisce rifiuti di Casalmaggiore su Casalmaggiore (viceversa, se il verde arriva da fuori, si paga ogni singolo chilo).
La Tari avrà un aumento che va dall’1.70% al 3.70% con gli estremi che sono quelli di case grosse con pochi componenti o di case piccole con molti componenti: ma sono rarissimi – è stato detto – i casi in cui l’incremento superi una soglia di 10 euro. Va anche ricordato che dal 2019 al 2025 le tariffe per utenze domestiche erano diminuite del 3%. L’aumento delle utenze non domestiche, invece, è stato in sei anni del 7% con l’inflazione al 16.5% quindi tutto sommato contenuto. Tutto questo grazie ad una attività di accertamento che ha ridotto l’evasione, recuperando circa 80mila euro e riducendo l’insoluto dal 15% al 6%.
Ultima novità i 6 euro in più ad utenza imposti da Arera come quota perequativa, che consente sconti del 25% sulla Tari a chi ha Isee inferiore ai 9mila euro ed è iscritto alla banca dati degli aventi diritto: per Casalmaggiore questa somma, che finisce in un calderone nazionale a finalità sociale (un po’ come avviene già per le utenze di luce, acqua e gas), sarà di circa 45mila euro. La raccolta differenziata intanto si attesta attorno all’80%.
G.G.