Piera Martino, meritata pensione
per l'insegnante amata da tutti

Mentre un altro anno scolastico termina, si chiude il sipario per una insegnate storica: Piera Martino va in pensione dopo decenni di attività alla media Diotti. Troppo presto vien da dire, per tutto ciò che ha dato e che ancora potrebbe dare. Ci sono maestri, insegnati, educatori che archiviamo nella soffitta della mente, altri che ci hanno fatto soffrire, altri che non dimenticheremo mai perché ci hanno aperto la porta della vita e spesso anche quella del cielo.
Piera, donna bellissima, indipendente, colta e decisa, storica pallavolista della ADB Cucine (erano anni d’oro), dedica la sua vita allo sport, alla lingua inglese, alla famiglia e alla scuola. Regala la sua passione per la lingua e la cultura inglese a generazioni di studenti, aiutandoli a crescere e a migliorare, non solo nelle loro abilità linguistiche ma anche fornendo strumenti per trovare uno spazio nel mondo.
La sua carriera è caratterizzata da passione, dedizione e spesso abnegazione. Ha sempre cercato di rendere l’apprendimento dell’inglese un’esperienza divertente e stimolante creando un ambient positivo e inclusivo. I suoi studenti hanno apprezzato, per più generazioni, l’autorevolezza, e non certo l’autorità, la preparazione, l’empatia, e perché no, l’alchimia con quei piccoli cuori, ancora confusi e spaventati, che si è trovata a formare anno dopo anno, sempre diversi ma sempre con la stessa necessità di sentirsi ascoltati, compresi, amati. Piera, con molta naturalezza ha scelto di essere, non solo una insegnate di inglese, ma un porto sicuro per tutti i cuccioli che si affacciavano alla vita.
E allora ok le regole grammaticali, lo speaking, il listening, ma prima di tutto ok il farsi carico delle “paturnie” di chi sta crescendo, di chi è confuso, spaesato, deluso, arrabbiato e spaventato; una mamma maestra, una docente/educatrice dolce e al tempo stesso autorevole. Piera è una prof. che ama ciò che insegna ma ancor più ama “A CHI” insegna, è la prof che sente il dovere di formare chi avrà in mano il futuro, è la prof. che, ancora oggi, ex studenti oggi adulti, la ricordano, la fermano per strada e la ringraziano per ciò che sono diventati.
Piera ha dedicato la sua vita all’educazione, ha amato la lingua e la cultura inglese tanto quanto il suo ruolo istituzionale e il suo apporto nella formazione di miriadi di giovani speranze. Sotto di lei sono passate almeno sei generazioni e lei, la Piera, le ha abbracciate tutte con professionalità, alchimia e competenza, year after year. Proprio così, anno dopo anno si è adattata alle esigenze degli studenti, ai tempi diversi dalla sua giovinezza, creando un ambiente di apprendimento positivo e inclusivo.
Spiegare concetti e regole in modo chiaro e semplice è sempre stata una sua caratteristica, pretendere impegno e doveroso riscontro, pure. Piera non ha mai avuto il problema di non sapere tenere le classi, la sua professionalità, il suo impegno, la sua capacità di considerare i ragazzi nella loro individuale valenza, il suo naturale carisma, la sua bontà, hanno pagato.
Ci sono insegnanti che lasciano un’impronta indelebile nella vita dei loro studenti e nella comunità tutta, eredità imperiture: capacità di adattarsi ai tempi che cambiano, voglia di capire e formare chi ha ancora le piume delle ali bagnate e il collo spelacchiato, l’autorevolezza come strumento contrario all’autorità, l’ascolto, l’amore per ciò che si fa, e per chi lo si fa. Piera viene regolarmente fermata per strada da studenti ormai adulti, che la ringraziano per ciò che sono diventati, Piera è, e rimane, un esempio di come ogni educatore dovrebbe essere.
Giovanna Anversa