Morte Leo: la famiglia non crede
al malore. Ipotesi annegamento
Oggi è stata effettuata l'autopsia sul corpo del bimbo di 10 anni. Il piccolo non sapeva nuotare, potrebbe essere morto per annegamento

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Sarà l’autopsia, effettuata oggi, a chiarire le cause del decesso di Leonardo, il bimbo di 10 anni residente a Canneto sull’Oglio deceduto all’ospedale di Bergamo dove era ricoverato dopo essersi sentito male nel primo pomeriggio dello scorso mercoledì nella piscina di Torre de’ Picenardi. Proprio lì, Leo, nato in Italia da genitori cinesi, stava trascorrendo un pomeriggio di divertimento insieme ad altri coetanei del Grest parrocchiale di Canneto. Poi la tragedia. Il bimbo ha perso conoscenza, è stato subito soccorso e portato a bordo piscina, dove gli è stato praticato il massaggio cardiaco. Poi la corsa in eliambulanza verso l’ospedale Papa Giovanni. Due giorni dopo il ricovero nel reparto di Terapia Intensiva è sopraggiunto il decesso.
I familiari di Leonardo sono convinti che il malore non c’entri nulla, e vogliono sapere la verità. Mamma e papà, distrutti dal dolore, attorniati dagli altri tre figli, hanno spiegato che Leo, un bambino che godeva di ottima salute, aveva pranzato a mezzogiorno. Difficile, dunque, pensare ad una congestione dovuta al contatto con l’acqua. Il bimbo, che era entrato in piscina attorno alle 14, non sapeva nuotare. Secondo il racconto della famiglia, i responsabili del Grest e della struttura ne sarebbero stati informati. L’ipotesi che si fa strada è quindi quella dell’annegamento.
La procura di Cremona, nel frattempo, ha già aperto un fascicolo di indagine contro ignoti. I risultati dell’autopsia saranno fondamentali per capire in che modo indirizzare le indagini.
La famiglia di Leo si è rivolta agli avvocati Fabio Madella e Alessandro Paci, e attende di conoscere la verità sulla morte del loro bimbo.
Sara Pizzorni