Politica

Piadena Drizzona, gli sversamenti
nella roggia animano il consiglio

Torna a fare parlare, a distanza di mesi, l’episodio dello sversamento nella roggia Seriola di Piadena Drizzona, risalente allo scorso autunno. Una interpellanza da parte del consigliere di minoranza Luigi Pagliari ha portato il tema in consiglio comunale martedì sera. Questi ha insistito molto sul fatto che, tra le sostanze sversate dalla ex Fibretex, vi fosse il silicio che, se inalato, risulta molto pericoloso.

E’ stata ripercorsa tutta la vicenda, con il sindaco Federica Ferrari a difendersi dagli attacchi delle minoranze (entrambe, dato che anche l’ex primo cittadino Matteo Guido Priori ha insistito sul punto) legato alla mancata ordinanza di chiusura della zona pedonale attorno alla roggia.

“Il silicio può portare problematiche serie per la salute – ha detto Pagliari – anche a distanza di anni. Essendo il sindaco responsabile per la salute pubblica in un comune, perché non è stata fatta una ordinanza di chiusura della zona? Certamente sappiamo che poteva essere un rischio, ma sarebbe stato meglio chiuderla per nulla che rischiare e non chiuderla affatto. Vogliamo sperare che tra qualche anno non sorgano problematiche”.

“Capiamo le rassicurazioni di Arpa e degli enti preposti – ha rincarato la dose Priori – ma dinnanzi alla salute non c’è Arpa che tenga e il sindaco avrebbe dovuto fare l’ordinanza anche per tutelare se stessa, oltre che i cittadini. A nostro avviso è stata una mancanza grave”.

Ferrari ha spiegato di non avere chiuso la zona dopo avere ricevuto rassicurazioni dagli enti preposti, con Arpa in primis, anche perché il silicio è pericoloso se inalato ma non se diluito nell’acqua. “Voglio anche precisare che nel momento in cui si è scoperto lo sversamento – ha risposto Ferrari – è servito tempo per capire da dove provenisse la sostanza: ci sono voluti i droni, messi a disposizione dalle autorità competenti. In quel momento la priorità era individuare e bloccare lo sversamento in acqua di materiale che era interrato. Nella sua relazione, lo stesso consigliere Pagliari fa una cronistoria puntuale di quei giorni e dimostra, di fatto, che non siamo stati con le mani in mano”.

Le due minoranze non si sono dette soddisfatte, anche perché la silicosi, una delle malattie che il silicio può procurare, spesso si manifesta dopo anni. In merito ai mancati aggiornamenti una spiegazione c’è. “Come saprete – ha detto Ferrari – c’è una indagine in atto verso chi ha causato gli sversamenti. Se anche avessimo notizie più specifiche, non potremmo parlare perché molte di queste sono secretate e coperte fino all’esaurimento delle indagini, come ha spiegato anche il comandante della Polizia Locale Armando Aversa”.

Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)

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