"Dazi USA: l’agroalimentare
tra i settori più penalizzati"
Gentile Direttore,
nei giorni scorsi è stato raggiunto in Scozia un accordo tra l’Unione Europea e l’amministrazione statunitense guidata da Donald Trump, che introduce nuovi dazi doganali del 15% su una serie di prodotti europei. Una misura che, purtroppo, avevamo previsto e che oggi rischia di colpire in modo pesante uno dei settori più vitali per l’economia italiana: l’agroalimentare.
Per il nostro Paese, e in particolare per la Lombardia, si tratta di un colpo durissimo. Il comparto agroalimentare rappresenta una voce centrale dell’export italiano, con un totale nazionale stimato di 7,8 miliardi. A pagare il prezzo più alto saranno quindi le filiere produttive, le imprese e i territori che in questi anni hanno costruito qualità, occupazione e valore.
A lasciare perplessi non è solo la sostanza dell’accordo, ma anche le modalità con cui è stato raggiunto: ancora una volta l’Unione Europea si piega alle pressioni degli Stati Uniti, accettando dazi unilaterali senza ottenere alcuna forma di reciprocità, e assumendo impegni economici onerosi come gli acquisti obbligati di armamenti.
Per questa ragione avevo presentato in Consiglio regionale una mozione, in cui chiedevo alla Giunta di attivarsi con ogni iniziativa utile per contrastare questa minaccia e per mettere in campo misure concrete a sostegno delle imprese lombarde e del nostro tessuto produttivo.
Ancora una volta, la destra al governo della Regione e a livello nazionale dimostra di non avere alcuna strategia per prevenire e gestire le ricadute negative dei dazi sull’economia locale. Un’assenza di visione che rischia di danneggiare gravemente i nostri territori.