Mozione contro Readiness 2030
bocciata dal Consiglio Comunale

Su una cosa si è registrata convergenza al momento di discutere la mozione del consigliere comunale Annamaria Piccinelli, del Movimento Vivace e Sostenibile: l’assoluta complessità del tema in oggetto, anche rispetto al contesto in cui è stato trattato, quello di un consiglio comunale.
Il documento era stato presentato per chiedere al consesso cittadino di sollecitare il Governo a una presa di posizione contro il piano di riarmo Readiness 2030 dell’Unione Europea, destinando invece quelle risorse alla transizione ecologica, alla tutela della salute e al supporto degli enti locali.
Il primo a evidenziare la complessità e delicatezza del tema, e dell’articolata situazione politica internazionale, anche rispetto alla possibilità di trattare con sufficiente profondità la questione in sede di consiglio comunale, è stato il sindaco Filippo Bongiovanni.
Nella propria premessa, il primo cittadino ha ricordato come lo scenario internazionale sia cambiato radicalmente, ponendo l’Italia e l’Europa di fronte a nuove sfide in materia di sicurezza. In seguito ha precisato: “La questione è molto delicata e seria, e non mi ritengo in grado di esprimere un giudizio definitivo”.
Tra gli astenuti, anche Luciano Toscani che ha condiviso la riflessione del primo cittadino in merito alla complessità insita in un tema di tale portata. A muovere le prime critiche all’impianto del testo è stato il consigliere Gianpietro Seghezzi. Dopo aver ribadito la propria natura pacifista, ha tuttavia motivato il proprio no al momento del voto: “È evidente l’intento speculativo, strumentale, di un’operazione di questo genere. Voterò contro questa mozione”.
Nella propria digressione, Seghezzi ha evidenziato la necessità di affrontare il tema della difesa comune europea con consapevolezza, citando la situazione ucraina — sulla scorta dei periodi trascorsi in quella nazione — come paradigma di una realtà che non può essere ignorata. Dai banchi della maggioranza, invece, Martina Abelli ha anticipato il proprio voto favorevole alla mozione dell’esponente della controparte politica. Alla riflessione sulla portata così impegnativa dell’argomento trattato si è unito, dalla minoranza consiliare, anche il consigliere Luigi Borghesi.
Gli animi si sono scaldati quando sono state mosse critiche alla struttura di una mozione che riprendeva, al proprio interno, una considerazione del ministro Salvini (“Il riarmo dell’Europa e l’esercito comune sono scuse per arricchire aziende tedesche e francesi”) e quando sono state avanzate perplessità circa l’opportunità di quel riferimento nel documento, seguito da una citazione di Papa Leone XIV. Un accostamento definito “inaccettabile” dallo stesso Borghesi.
Piccinelli ha replicato, richiamando il valore della libertà di espressione, e da lì è scaturito un botta e risposta tra i presenti. Alla fine, la mozione è stata respinta: due i voti favorevoli (Piccinelli e Abelli), otto i contrari e sei le astensioni.
L.C.