Politica

Palazzetto, messi in conto 400mila
euro in più. Minoranze critiche

Preannunciato nel consiglio dello scorso aprile, è stato confermato nel consiglio comunale di giovedì sera a Casalmaggiore lo spostamento di 400mila euro di avanzo libero per quanto concerne il nuovo palazzetto dello sport, in costruzione vicino alla scuola elementare Marconi. E il punto, pur discusso con fair play, non poteva passare indenne, ossia senza botta e risposta.

Annamaria Piccinelli, consigliere di Vivace e Sostenibile, per prima ha chiesto lumi all’amministrazione. “Parlate di rialzo delle materie prime, ma quando il bando è stato aggiudicato (agosto 2023, ndr) – ha detto Piccinelli – i rialzi c’erano già anche perché la guerra in Ucraina, che ha fatto partire tutto, era già iniziata da un anno e mezzo. Come mai abbiamo ottenuto un ribasso d’asta e adesso la cifra da 5.9 milioni passerà a 6.3?”.

La risposta è arrivata dal sindaco Filippo Bongiovanni. “Il ribasso d’asta è sui lavori, e quella è una cifra che si può limare, poi ci sono Iva e oneri di sicurezza che invece non hanno ribassi. Nel frattempo il nuovo Codice dei Contratti ha obbligato a riconoscere aumenti nel prezzario rispetto al 2023 e al 2024, perché gli aumenti ci sono stati. E’ così in tutti i comuni e lo stesso adeguamento c’è stato, qui da noi, per il Torrione, per il Nido Aroldi, per Santa Chiara, per gli alloggi popolari in via Romani. Preciso che al momento abbiamo pagato 3.8 milioni di euro del totale, mentre i 400mila euro in più sono ancora in cassa: semplicemente li stiamo accantonando perché prevediamo possano servire, portando la spesa a 6.3 milioni di euro”.

Il consigliere di minoranza Luciano Toscani ha tenuto il punto rispetto a quanto già detto ad aprile. “Avete accantonato fondi in più senza che la ditta li abbia richiesti: questo configura un problema anche rispetto ad altre ditte che hanno partecipato al bando e magari l’hanno perso per poche migliaia di euro di ribasso. Cosa diranno adesso? Per quanto concerne il Codice dei Contratti, vorrei conoscerlo meglio e approfondire: dubito funzioni in modo così semplicistico, altrimenti avremmo tutti i comuni d’Italia costretti a pagare di più su contratti già stipulati e dunque probabilmente in dissesto”.

Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)

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