Cultura

Mantova omaggia Giuseppe Morandi,
fotografo di Piadena Drizzona

“Da che parte stai?” è il titolo del docufilm dedicato a Giuseppe Morandi, fotografo e intellettuale piadenese scomparso lo scorso anno. Il trailer sarà presentato sabato 23 agosto alle 18, presso la Biblioteca Baratta di Mantova.

L’iniziativa si inserisce nell’incontro con Paolo Barbaro e Carlo Arturo Quintavalle. Al termine dell’appuntamento i partecipanti si sposteranno alla vicina Casa del Mantegna, per una visita guidata alla mostra fotografica dedicata a Morandi. Questo interessante percorso espositivo sarà aperto al pubblico fino al 24 agosto e comprende una selezione dei suoi scatti più significativi. In questo senso, la mostra restituisce lo sguardo del fotografo sul mondo. Uno sguardo che è rimasto lo stesso – attraverso la macchina fotografica e la cinepresa – nel corso del tempo ma che ha incontrato persone, luoghi, riti, identità in mutamento: dalla fine della millenaria civiltà contadina della bassa Padana alla vita delle città di provincia, dai nuovi lavoratori nelle campagne della bassa pianura padana agli immigrati, dal Vho di Piadena alle banlieue parigine.

Tornando al documento video, la Provincia di Cremona ha affidato alla ditta ARTEMIDE FILM di Alessandro Scillitani – regista del docufilm – la produzione dell’opera, che racconta e valorizza il percorso umano, artistico e culturale di Morandi. La scelta di presentare il trailer a Mantova nasce proprio dalla concomitanza con l’esposizione alla Casa del Mantegna, creando così un legame diretto tra le immagini e il racconto cinematografico.

Nato nel 1937 a Vho di Piadena, in una famiglia contadina e operaia, Giuseppe Morandi intraprese un percorso artistico e culturale ancora in giovane età, segnato dall’influenza del pedagogista Mario Lodi e dello storico Gianni Bosio. Da autodidatta, iniziò a fotografare la civiltà contadina della Bassa Padana con uno stile partecipato e autentico: era il suo sguardo sui “paisan”. Le sue immagini non erano mai impostate o distaccate, ma frutto di una profonda empatia. La chiamavano “fotografia contadina”.

Nel 1967 fondò, insieme a Gianfranco Azzali, la “Lega di cultura di Piadena”, una realtà autonoma e vivace, che promuoveva cultura popolare, tradizioni rurali e diritti sociali. Autore del diario in dialetto La proprietaria del morto, corredato da racconti toccanti sulla sua terra, scriveva con stile asciutto e potente. Come regista, realizzò documentari amatoriali con tecniche creative: girati in 8 mm, montati in presa diretta, divennero cortometraggi di grande valore cinematografico, riconosciuti con il premio Solinas al Festival di Venezia nel 2014.

Le sue raccolte fotografiche, pubblicate da Mazzotta, includono titoli come I paisan (1979), Volti della Bassa Padana (1984), Quelli di Mantova (1991), La mia Africa (2001), Vecchi e nuovi volti della Bassa Padana (2011). Ha lasciato un archivio di oltre 10.000 fotografie, esposte in Italia e all’estero (Berlino, Lisbona, Cambridge, San Francisco, Washington, Madeira) e promosse tramite la mostra Fotografie ritrovate, con oltre cento scatti inediti in bianco e nero, alla Casa del Mantegna fino al 24 agosto 2025.

Scomparso il 14 novembre 2024, Morandi non è stato un intellettuale nel senso accademico, ma un’“intelligenza incarnata”: un artista, narratore e organizzatore di cultura, profondamente connesso alla sua terra e alla sua gente.

redazione@oglioponews.it

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