Padania Acque al convegno LE2C
su monitoraggio e tutela dell'acqua

Lunedì 20 ottobre a Palazzo Lombardia si è svolto il convegno promosso da LE2C – Lombardy Energy Cleantech Cluster, l’associazione riconosciuta dalla regione come cluster tecnologico per l’Energia e l’Ambiente a supporto della crescita, innovazione e competitività del sistema produttivo regionale, dedicato alla presentazione del report “Inquinanti emergenti: monitoraggio rischio e rimozione”.
La pubblicazione, nata dal contributo di ventisei enti e oltre ottanta ricercatori e tecnici, ha l’obiettivo di trasformare i dati scientifici in strumenti concreti a supporto della governance industriale.
L’evento di alto profilo scientifico e tecnico ha visto la partecipazione di Padania Acque insieme ai principali attori istituzionali, accademici e industriali del settore idrico e ambientale lombardo.
A partire dal confronto, dalla condivisione di esperienze e di visioni comuni, il convegno ha messo in luce le sfide e le strategie che i gestori del Servizio Idrico Integrato devono affrontare per garantire la protezione delle risorse idriche.
Stefano Ottolini, Direttore Generale di Padania Acque, ha partecipato alla tavola rotonda dedicata alle prospettive di gestione degli inquinanti emergenti e delle microplastiche. Il panel di discussione, moderato dalla giornalista Maria Cristina Ceresa – direttrice di GreenPlanner e firma de Il Sole 24 Ore – accanto a Ottolini, ha visto la presenza di autorevoli relatori: Andrea Agapito Ludovici, responsabile Acque per la Direzione Conservazione di WWF Italia; Valeria Marchesi, responsabile dell’Unità Operativa Complessa del Centro Regionale per il Monitoraggio dei Sistemi Idrici e il loro uso sostenibile presso ARPA Lombardia; Emanuela Ammoni, della Direzione Generale Welfare – Unità Organizzativa Prevenzione di Regione Lombardia; Raffaella Mossotti, ricercatrice del CNR STIIMA; Irene Ingrando, funzionaria responsabile dei progetti sui microinquinanti emergenti per l’Autorità Distrettuale del Fiume Po (ADBPO); e Raffaele Pini, portavoce di Water Alliance.
“Serve un nuovo approccio metodologico: più proattivo e sistemico. Padania Acque ha scelto di investire su strumentazione all’avanguardia, formazione del personale e sinergie tra laboratori per affrontare in modo efficace, tempestivo e condiviso le innovazioni nell’ambito del controllo e dell’analisi dei microinquinanti emergenti e delle microplastiche”, ha dichiarato Ottolini.
Il Direttore Generale ha portato l’esperienza del Laboratorio analisi del gestore idrico cremonese che ha già implementato soluzioni avanzate per la ricerca e il monitoraggio di queste sostanze e ha presentato nel dettaglio il contributo operativo e strategico di Padania Acque, evidenziando alcune delle azioni concrete già messe in campo:
- Potenziamento dei sistemi di monitoraggio tramite analisi di tipo UNTARGET, seguite da metodi TARGET per una quantificazione precisa;
- Implementazione della strumentazione analitica, con l’impiego, soprattutto nell’ambito degli inquinanti organici, dei nuovi sistemi LC-MS (liquido-cromatografia e spettrometria di massa);
- Assunzione e formazione continua del personale tecnico di laboratorio, per garantire competenze aggiornate sui nuovi analiti e metodiche emergenti;
- Creazione di una rete di laboratori specializzati, che consente una gestione efficiente delle risorse analitiche e tecnologiche tra più aziende del settore idrico all’interno di Water Alliance – Acque di Lombardia e di leAcque, la rete dei gestori idrici pubblici della Lombardia Est formata da Acque Bresciane, AqA del Gruppo Tea e Padania Acque;
- Interventi impiantistici strutturali, come la realizzazione di nuovi pozzi e l’introduzione di trattamenti a carboni attivi per gli acquedotti, oltre alla preparazione per l’adeguamento degli impianti di depurazione alla normativa europea.
Il convegno ha ospitato gli interventi istituzionali dei rappresentanti di Regione Lombardia, ARPA Lombardia, CNR, Istituto Mario Negri, WWF Italia, università e autorità di bacino, con approfondimenti sulle tecnologie, i rischi ambientali e sanitari legati ai microinquinanti, e le prospettive per la loro gestione integrata.