Cronaca

Sesso con minori adescate in chat
Casalasco a processo ad Ancona

Pornografia minorile, detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando dei minori e atti sessuali con minori. Con queste accuse un 41enne casalasco andrà a processo ad Ancona. Il 20 aprile sarà giudicato con il rito abbreviato. Secondo l’accusa, come scrive Ancona Today, avrebbe approfittato dei social per avvicinare ragazzine minorenni, conquistarle con qualche complimento e poi raggiungerle in auto nelle loro città per incontrarle e avere rapporti sessuali con loro. Nel 2022 e nel 2023 l’uomo avrebbe avuto rapporti sessuali con quattro ragazzine tra i 12 e i 13 anni.

La vicenda è emersa da una indagine della squadra mobile di Ancona, partita nel 2022, dopo che la madre di una 12enne residente nel capoluogo dorico aveva sporto denuncia in Questura. La figlia si era confidata con una psicologa e le aveva raccontato di aver avuto rapporti intimi con una persona molto più grande di lei, un adulto conosciuto in una chat di incontri nell’estate del 2022. I due si erano poi scambiati i numeri di cellulare e si sentivano su whatsapp.

Il 41enne, prima l’avrebbe indotta a mandargli foto e video di lei senza vestiti, poi l’avrebbe raggiunta ad Ancona in automobile per incontrarla di persona. Si sarebbero visti cinque volte tra settembre e ottobre del 2022, in luoghi appartati.

Dopo la denuncia, la polizia era risalita all’imputato, che era stato rintracciato a Forlì, in un hotel con una donna. Gli erano stati sequestrati il cellulare e altri apparecchi informatici sui quali era stato trovato materiale pedopornografico, quasi 500 file, relativo anche ad altre tre minorenni originarie di Bergamo, Parma e Crema. Anche con loro si sarebbe comportato come con la 12enne di Ancona.

Solo due vittime si sono costituite parte civile, questa mattina, nell’udienza preliminare che si è tenuta da Ancona. Una è la minorenne del capoluogo dorico, rappresentata dall’avvocato Silvia Paoletti. I genitori della ragazzina si sono costituiti parte civile con l’avvocato Roberto Regni. All’udienza c’era anche l’imputato, che è ai domiciliari, rappresentato dagli avvocati Danilo Pichierri e Carlo Pellegri. I legali hanno avanzato la richiesta di accedere a un percorso di giustizia riparativa, ma non c’è stato il consenso delle parti. Richiesta respinta.

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