Cronaca

Teatro di Comunità: un viaggio
di inclusione tra Viadana e Boretto

Sul palco del Teatro di Boretto i ragazzi di “Ciao Ci Vediamo Domani” sono stati protagonisti di uno spettacolo corale sul tema del viaggio con volontari, ospiti e operatori della RSA di Viadana.

I protagonisti di "Con le zampe nel posto più lontano" a Boretto

Un progetto capace di unire generazioni, abilità e vissuti diversi attraverso linguaggi che vanno oltre la parola, mettendo al centro inclusione, socialità e condivisione di spazi, idee, esperienze, suggestioni.

È lo spirito del percorso di Teatro di Comunità portato avanti dall’associazione di volontariato Ciao Ci Vediamo Domani, realtà afferente Comitato Viadanese di Solidarietà, che si propone di organizzare laboratori, attività, iniziative in campo artistico, culturale, per favorire socialità e aggregazione di ragazzi diversamente abili.

Una proposta ampia e che, nel tempo, ha pemesso ai ragazzi del Ciao Ci Vediamo Domani di familiarizzare con il palco teatrale. Una confidenza maturata in dieci anni di laboratori (ospitati presso la sede de La Meridiana a Viadana) e spettacoli teatrali che è iniziata nel 2009 e si è interrotta a causa della pandemia. Quest’anno l’attività teatrale ha ripreso a pieno ritmo. Il riscontro del pubblico presente il 5 dicembre al Teatro di Boretto come ennesimo riscontro di un progetto vincente in partenza.

Marta Sanfelici, coordinatrice delle volontarie precisa come il gruppo, presieduto da Monica Azzali, sia composto da una decina di volontarie e da 16-17 ragazzi diversamente abili, protagonisti veri e appassionati del laboratorio teatrale. Accanto a loro anche gli ospiti della Rsa di Viadana, coinvolti insieme agli operatori della struttura, alle volontarie e a persone che, conoscendo il progetto, hanno scelto di aggregarsi.

Al centro del percorso c’è un metodo preciso: non si parte da un copione “chiavi in mano”, non si consegna una storia preconfezionata. Il lavoro nasce da esercizi, stimoli, suggestioni che emergono durante gli incontri e che, grazie alla guida fondamentale dei registi del gruppo Zerobeat, prendono forma in un intreccio di azioni e idee. “Sono loro, i ragazzi, i veri protagonisti – spiega la coordinatrice – spesso più coraggiosi e spontanei di noi adulti”. Ogni partecipante porta qualcosa di sé, un’intuizione o un gesto che diventa tassello fondamentale nella costruzione della storia.

Il tema scelto per lo spettacolo finale è stato quello del viaggio e dell’esplorazione: una carrellata di scene ambientate in luoghi diversi, accomunate dalla presenza simbolica della valigia, metafora delle cose che ciascuno porta con sé nel percorso della vita. Un “work in progress” continuo che ha permesso di creare un’opera corale, frutto dell’incontro tra volontarie, anziani, operatori e ragazzi, tutti sullo stesso livello.

Tre mesi di prove hanno portato a uno spettacolo, patrocinato dal Comune di Boretto, che ha avuto una risposta decisamente positiva tra il pubblico presente al Teatro del Fiume. L’apprezzato spettacolo è stato reso possibile anche grazie al prezioso sostegno del Save the Bobby, fondamentale per sostenere le attività dell’associazione e di altre realtà nel territorio.

L.C.

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