Cronaca

La salute dei viadanesi sul tavolo provinciale

Incontro a Mantova voluto dall'associazione Noi, Ambiente, Salute: "Assente l'amministrazione comunale di Viadana".

Viadana

MANTOVA – L’associazione Noi, Ambiente, Salute di Viadana ha incontrato l’assessore Provinciale mantovano all’ambiente, i rappresentanti di ARPA Lombardia, i responsabili del dipartimento di medicina del lavoro del ATS, i responsabili del dipartimento di Igiene dell’ATS e il responsabile servizio rifiuti e inquinamento atmosferico della Provincia di Mantova nella sede dell’ente provinciale virgialiano. Un incontro definito “proficuo” dai referenti dell’associazione. Hanno partecipato anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Fiasconaro, il consigliere Provinciale Franco Tiana presidente della commissione ambiente, il sindaco di Pomponesco, Giuseppe Baruffaldi, la consigliera di opposizione di Viadana dell’M5S Susy Foti. Non erano presenti rappresentanti dell’amministrazione viadanese: “Assenza che vediamo con rammarico dato che il tema della conferenza era incentrato sulla salute dei cittadini del Viadanese”, fanno notare dall’associazione. Dopo una breve introduzione del nuovo assessore Francesco Negrini che ha ricordato la data dello scioglimento delle Province ribadendo che comunque i servizi resteranno garantiti, ha preso la parola il responsabile del dipartimento di medicina del lavoro che ha illustrato il lavoro di controlli fatti all’interno delle aziende del Gruppo Mauro Saviola, in particolare di verifica dei livelli di esposizione dei lavoratori alle polveri del legno e alla formaldeide, quest’ultima sostanza oltre ad essere irritante e tossica è risultata anche cancerogena secondo le disposizioni dell’Unione Europea. Le concentrazioni di queste sostanze rilevate sul luogo di lavoro e rese pubbliche nel novembre 2014, erano state dichiarate non conformi ai livelli di sicurezza considerata dall’allora ASL di Mantova, secondo il principio di precauzione. Ora secondo le ultime rilevazioni effettuate nei mesi scorsi, dopo le misure di contenimento adottate dalla fabbrica, le concentrazioni di queste sostanze sono rientrate nei limiti “TLV-TWA” considerati dalla Regione Lombardia e conformi alla normativa UE. “È comunque auspicabile da parte nostra – dichiarano dall’associazione – che i livelli di esposizione alla formaldeide siano comunque ridotti ulteriormente dato che non è possibile stabilire con certezza a quale concentrazione la formaldeide e le poveri del legno siano effettivamente innocue. Emerge anche qualche ombra sul fatto che le rilevazioni dei campioni ambientali di aria a cui sono esposti i lavoratori sono state commissionate da ATS ad un ente, di cui non ne conosciamo l’attendibilità e se abbia eventuali conflitti di interesse, per cui intendiamo fare chiarezza”.

Il responsabile dell’ATS ha anche comunicato che sono stati effettuati gli stessi rilevamenti anche all’interno delle aziende del Gruppo Frati di Pomponesco con risultati finali sovrapponibili. Sulla questione dei rilevamenti di inquinanti di varia natura all’esterno della fabbrica, ARPA ha invitato a rivolgere le richieste ai comuni: “In particolare ai sindaci – aggiungono dall’associazione – dato che tale agenzia fa riferimento alle richieste istituzionali per cui li sollecitiamo fin da ora ad intervenire velocemente perché vengano installate le necessarie centraline per monitorare le ricadute di inquinanti al suolo, tale impegno era previsto per il 2015. Sollecitiamo anche i sindaci a pubblicare periodicamente i dati sull’inquinamento admosferico in modo da render il cittadino consapevole ed in grado di intervenire attivamente per ridurre le emissioni”.

“Siamo stati rassicurati – precisano dall’associazione – riguardo al fatto che le richieste di dati relativi ai monitoraggi di aziende e dell’ambiente in generale, che avevamo richiesto all’ARPA da tempo, saranno soddisfatte. Insoddisfacenti invece, a nostro avviso sono state le motivazioni addotte dal responsabile servizio rifiuti e inquinamento atmosferico della Provincia sul tema delle autorizzazioni sia AIA, sia dei nuovi impianti soprattutto a biomasse, per attività ad alto impatto ambientale nella nostra zona che come è noto è tra le più inquinate al mondo. In particolare restano incomprensibili le autorizzazioni di alcuni nuovi impianti a biomasse, nonostante il parere contrario dei responsabili di salute pubblica dell’ATS”.

Mentre per quanto riguarda il seguito dell’indagine ambientale/epidemiologica “Viadana 1” e “Viadana 2”, tema principale dell’incontro, essendo passati ormai circa 10 anni dall’inizio dei rilevamenti fatti, i responsabili del dipartimento di igiene dell’ATS hanno annunciato di voler effettuare una nuovo studio sugli stessi soggetti arruolati nel 2006 per Viadana 1 prendendo in considerazione gli stessi indicatori di salute per fare nuove verifiche. Inoltre si intende approfondire l’incidenza dei casi di tumori del sangue, “dato che sono scientificamente correlati all’esposizione alla formaldeide”: precisano dall’associazione. In un intervento è stato sollecitato anche di studiare i numerosi casi di SLA riscontrati nel Viadanese per verificarne le cause. “I risultati dell’indagine epidemiologica – continuano dall’associazione – erano stati presentati nel 2012 ed avevano evidenziato la preoccupante correlazione tra l’insorgenza di patologie nei bambini e la vicinanza alle industrie del legno, in particolare a quelle del pannello truciolare nella zona del Viadanese. Data la gravità della
situazione l’ASL fece delle raccomandazioni ai decisori politici e ai responsabili delle aziende ma le misure adottate per contenere le emissioni di inquinanti non sempre sono andate nella direzione indicata dall’ASL, ovvero  riduzione delle emissioni, trasporto su rotaia, evitare di autorizzare nuovi
impianti inquinanti, adozioni delle migliori tecnologie disponibili”.

“Ora apprendiamo con soddisfazione l’impegno preso dal direttore dell’ATS a voler proseguire l’indagine sullo stato di salute dei Viadanesi – conclude l’associazione Noi, Ambiente, Salute – nella speranza di vedere finalmente un miglioramento sensibile della nostra salute però come è stata sottolineato dal dott. Ricci occorre più collaborazione tra i vari enti: ARPA, Provincia ed ATS per raggiungere una unità di intenti”.

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