Cronaca

Via Favagrossa a doppio senso nel Put: commercianti sul piede di guerra

Un no senza condizioni con due motivazioni, una di carattere 'collettivo' legata alla sicurezza ed il secondo legato allo sviluppo e - in alcuni casi alla permanenza - delle attività nella via, alcune fortemente dipendenti dai posti auto.

Nella foto via Favagrossa

CASALMAGGIORE – Un no, forte e chiaro, a qualunque ipotesi di cambiamento che preveda l’eliminazione degli stalli per le auto. E’ quello dei commercianti di via Favagrossa. Quelli (poco più di una decina) collocati nel primo tratto di strada, quello che parte da piazza Garibaldi ed arriva all’Isola Bella.

Un no senza condizioni con due motivazioni, una di carattere ‘collettivo’ legata alla sicurezza ed il secondo legato allo sviluppo e – in alcuni casi alla permanenza – delle attività nella via, alcune fortemente dipendenti dai posti auto. Via Favagrossa era un tempo il cuore pulsante del commercio cittadino, insieme a via Cavour e alla stessa piazza. Un buon numero di attività concentrate in un breve tratto di strada. Le imprese hanno risentito della profonda crisi degli ultimi anni. Alcune hanno chiuso i battenti per sempre ma altre resistono e qualcuna ha pure aperto in piena crisi.

Il nuovo PUT (piano Urbano del Traffico) che dovrebbe essere presentato (il condizionale è d’obbligo) nei prossimi tempi prevede il passaggio dal senso unico in uscita (quello attuale) al doppio senso di marcia, con l’eliminazione dei posti auto (per esigenze di spazio). Così è stato deciso nelle varie riunioni di Commissione che si sono susseguite nell’ultimo anno e mezzo. Un balzo indietro di oltre vent’anni. La strada, sino ai primi anni ’90, era a doppio senso di marcia e senza stalli ma fu proprio la considerazione della pericolosità (strada stretta, difficoltà di svolta per chi proveniente dalla piazza si immetteva nella via e chi invece dalla via entrava oltre ai problemi legati alla sicurezza dei pedoni e delle biciclette), unita alle richieste degli stessi commercianti presenti allora a far valutare utile inserire una decina di stalli riservati alle vetture e a fare della via un senso unico.

Tra qualche tempo tutto potrebbe cambiare. “Una decisione inconcepibile – spiega Gabriella Carinelli che insieme al figlio gestisce nella via la Cartolibreria edicola Portobello – che va contro la sicurezza. Se era stato tolto c’era una motivazione. Bici, pedoni, e quell’accesso stretto”. Quando la strada era a doppio senso capitava spesso che le auto si fermassero per pochi istanti ugualmente nella via, magari invadendo il marciapiede e mettendo in pericolo l’incolumità dei pedoni. Senza considerare che il carico e scarico merci doveva (e deve) comunque essere fatto. Sicurezza, ma pure esigenza del commercio di avere spazi in cui le auto possano sostare. “C’è un altro problema. Che ne vogliamo fare di questa strada? Lo abbiamo visto in queste settimane di cantiere in cui non era possibile parcheggiare. Abbiamo avuto un calo importante dei clienti. Vorrei che chi disegna strade pensasse che cosa può significare eliminare i parcheggi”.

Le fa eco il marito, Gennaro Romano. “Dopo due anni e mezzo dall’apertura le cose cominciavano a girare. Se tolgono gli stalli, saremo costretti a chiudere. E’ anche per questo che ci siamo da subito detti favorevoli alla zona 30 che non avrebbe eliminato le aree sosta. Senza pensare che col doppio senso sarà difficile anche effettuare il carico e scarico merci”.

Nella foto i coniugi Romano-Carinelli dell'edicola Portobello
Nella foto i coniugi Romano-Carinelli dell’edicola Portobello

Dello stesso parere Stefania Casetti, che gestisce Fotorastelli. Lei in via Favagrossa lavorava già negli anni ’90, per cui quel che era lo ricorda bene. “Io l’ho già vissuta l’esperienza del doppio senso, ed è per questo che sono assolutamente contraria. Era un pericolo per pedoni e ciclisti. In una strada stretta come questa sarà pericoloso per le bici procedere in sicurezza col doppio senso. Anche dal punto di vista commerciale la soluzione preventivata ci penalizza. Io ho un’attività in cui ho tanti clienti che vengono da fuori. Doppio senso? No, grazie”. Al coro si unisce Pamela Fontanesi, che gestisce il negozio di parrucchiera Glamour: “Questo è un punto di passaggio in cui le aree sosta sono importanti. Invece di agevolare le attività, le penalizzano”. Anche quasi tutti gli altri commercianti hanno manifestato la propria contrarietà, anche se c’è chi è attendista.

Nella foto Stefania Casetti di Fotorastelli
Nella foto Stefania Casetti di Fotorastelli

Maurizio Toscani (Listone), membro della Commissione che si è occupata del Piano Urbano del Traffico, chiarisce: “Si, è l’ipotesi prevista. I posti auto che si perderanno in via Favagrossa verranno recuperati aumentando quelli presenti in piazza Garibaldi (verranno disegnate aree sosta in prossimità dell’edicola Contini dove c’è uno spiazzo, ndr). Era stato previsto anche di allargare il marciapiede per metterlo a norma. Ma non è una decisione definitiva, almeno per me. Era per questo che avevo richiesto che il PUT fosse presentato nel più breve tempo possibile, proprio per dare modo a tutti di fare le proprie osservazioni. Francamente non so quando sarà possibile farlo, però magari proprio dalle osservazioni potrebbe nascere qualcosa di più interessante”.

Lunedì sera, nell’ambito del consiglio comunale, il vice sindaco ed assessore alla partita Giovanni Leoni darà comunicazioni in merito al PUT. “Non so cosa dirà – conclude Toscani – perché il punto non è all’ordine del giorno ma ci è stato preannunciato che verranno date comunicazioni”. Probabilmente il vicesindaco farà luce sui tempi di presentazione del Piano. Poi ci sarà spazio per le osservazioni. “Ci faremo sentire – conclude Gennaro Romano – perché é inconcepibile che su decisioni così importanti non ci si coinvolga o ci si chieda quanto meno un parere. Il doppio senso rischia di far morire la via. Dovesse passare, sarei costretto a chiudere”. Il doppio senso imposto in via Favagrossa non piace. E non piace a chi la via la vive ed ha deciso di portare avanti un’attività nonostante tutto.

Nazzareno Condina

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